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Indicazioni della relazione Europea sulle droghe (Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze – 2014)

La relazione dell’Osservatorio Europeo sulle droghe segnala che in Europa, nel complesso, la situazione sotto il profilo delle droghe e delle tossicodipendenze può essere definita generalmente “stabile”, con alcuni  segnali positivi in alcuni settori.

Emergono comunque alcuni aspetti problematici. Per esempio sembra ormai sparita la differenza che vi era in passato tra “pochi” consumatori di droga, spesso per via parenterale, altamente problematici e un numero più vasto di consumatori “ricreativi” e “sperimentali”. Sembrano infatti comparire scenari e situazioni assai più variegate e complesse, come ad esempio la poliassunzione.

L’eroina – della quale sono molto ben noti gli effetti devastanti agli stessi assuntori –  svolge un ruolo minore rispetto al passato, mentre acquistano crescente importanza gli stimolanti, alcune droghe sintetiche, la cannabis e i prodotti medicinali. Il rapporto si sofferma  sui progressi che vi sono stati  rispetto alle politiche sanitarie pubbliche del passato. Ma emerge ancora un quadro che, a livello europeo, potrebbe sottendere differenze tra i vari Paesi se si analizzano ad esempio  i dati sui decessi per overdose e le infezioni da HIV correlate all’assunzione di droghe, vale a dire due delle conseguenze più gravi del consumo di stupefacenti.

A fronte di un tendenza in  generale progresso della prevenzione vi sono quindi alcuni  dati in controtendenza e recenti epidemie di HIV tra consumatori di stupefacenti in Grecia e Romania, insieme ai problemi presenti in alcuni paesi baltici, che sembrano  bloccare i progressi dell’Europa nel contrasto  alle infezioni correlate al consumo di droga. L’ostacolo allo sviluppo di più efficaci misure preventive sembra anche essere in realzione  alla sostituzione dell’eroina con altre sostanze, tra cui oppiacei sintetici e stimolanti.

Si rileva poi che il fenomeno della overdose da stupefacenti  è ancora  un’importante causa di morte tra i giovani europei, anche se negli ultimi anni si sono registrati dei progressi spiegabili in parte  con l’aumento delle risposte e con il calo dei comportamenti a rischio. Un segnale contrastante è però il fatto che in alcuni paesi dell’Europa settentrionale i decessi per overdose sono in aumento, anche se le morti correlate all’assunzione di eroina sono in calo.  Aumentano i decessi correlati agli oppiacei sintetici che ormai in alcuni paesi superano quelli attribuiti al consumo di eroina (es. Estonia a causa del fentanil).

Si è già citato in premessa  il problema del policonsumo. La maggior parte dei decessi per overdose si verifica proprio tra individui che hanno consumato molteplici sostanze e tale situazione inevitabilmente determina  conseguenti difficoltà nella attribuzione della causalità dei decessi.  Nascono e si diffondono rapidamente nuove sostanze psicoattive sul mercato, alcune con elevata potenza, presenti a bassa concentrazione nei fluidi biologici per cui ne diviene pure complicata la diagnosi e  individuazione dell’assunzione.

Nel 2013 sono state segnalate al sistema di allerta rapido dell’UE ben 81 nuove sostanze psicoattive, portando a oltre 350 il numero di sostanze monitorate. 

Si pensi che, per produrre 10.000 dosi, occorrono oggi  solo 0,1 g di Carfentanil, oppure 2,5 g di metil fentanil o ancora solo 5 g di 25I-NBOMe contro i 100g di anfetamine o  i 200g di cocaina o i 750 g MDMA (vecchie droghe).

Diversamente dal resto del mondo, in Europa  il consumo complessivo di cannabis appare stabile o addirittura in calo, specialmente tra i gruppi più giovani. Tuttavia il quadro non è uniforme: in una serie di paesi generalmente considerati  “a bassa prevalenza” si sono osservati recenti aumenti del consumo. Per esempio, la cannabis è la droga oggi dichiarata più frequentemente assunta da coloro che si sottopongono in Europa a un trattamento di recupero per la prima volta nella loro vita. Le stime del consumo indicano che 18,1 milioni (5,3 % degli europei) di adulti (15-64 anni) hanno consumato cannabis nell’ultimo anno e 14,6 milioni di giovani adulti (15-34 anni) l’hanno consumata  nell’ultimo anno. Più contenuto  è risultato il consumo della più devastante cocaina con 3,1 milioni (0,9%) di adulti (15-64 anni) che hanno consumato tale droga nell’ultimo anno. In realtà la percentuale di consumatori della cocaina nell’ultimo anno è per lo più rappresentata da giovani adulti (15-34 anni)  che rappresentano (2,2 milioni).

Per quanto riguarda le anfetamine, 1,5 milioni di europei adulti da 15 a 64 anni  (0,4%) hanno consumato la droga nell’ultimo anno e  questi in larga prevalenza erano giovani da 15 a 34 anni  (1,2 milioni). Dati pressoché sovrapponibili sono  quelli relativi al consumo di ectasy, con 1,6 milioni (0,5 %) di adulti (15-64 anni) hanno consumato ecstasy nell’ultimo anno in larga maggioranza rappresentati da  giovani adulti (15-34 anni): 1,3 milioni.

Per quanto infine riguarda gli oppiacei, il rapporto segnala che sono 1,3 milioni i consumatori “problematici” da 15 a 64 anni, che il 3,5% di tutti i decessi dei cittadini europei tra 15 e 39 anni è stato causato da overdose e che in tre quarti dei casi mortali vi era presenza di oppiacei.  Gli oppiacei sono risultati anche la principale sostanza stupefacente nel 45% delle richieste di trattamento della tossicodipendenza in Europa e 700 000 consumatori si sono sottoposti a terapia sostitutiva nel 2012.

Come è noto la produzione di droga è una delle attività più importanti per la criminalità organizzata, che sta sempre più diversificando e “perfezionando” l’offerta attraverso la proposizione di droghe sintetiche  ed adottando un approccio sempre più orientato sull’offerta di più prodotti. Si tratta evidentemente di una delittuosa “promozione” di prodotti  psicoattivi con caratteristiche che ricordano le tecniche adottate per le offerte dei produttori di beni di consumo, fortemente interconnessa e caratterizzata anche  dal crescente uso della metamfetamina

Sono stati anche osservati aumenti nel contenuto di MDMA delle compresse di ecstasy e nel complesso, la cocaina continua ad essere lo stimolante di elezione nei paesi meridionali e occidentali, mentre l’amfetamina è più diffusa nei paesi settentrionali e orientali. Comunque in generale, gli indicatori relativi al consumo di cocaina e amfetamina sono in calo.

È anche interessante notare che la rilevanza delle differenze geografiche nel mercato europeo degli stimolanti è sostenuta da nuovi studi sulle acque di scarico, sempre più in grado di fornire dati sui modelli di consumo di stupefacenti nelle città. Vi è un numero crescente di prodotti disponibili sul mercato degli stimolanti,  compresi diversi catinoni sintetici , metamfetamina, amfetamine, ed ecstasy.

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