Le “Condizioni di lavoro nel settore sanitario e dell’assistenza sociale” sono il tema di un Report di approfondimento di Esener, indagine europea sui rischi emergenti alla sua terza edizione: il Report è stato realizzato su richiesta dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha) con l’obiettivo di fornire informazioni in grado di comprendere le modalità con cui è organizzata la gestione della SSL in questo settore e le ragioni e le motivazioni che ne sono alla base.
Esener 3 in breve
Esener, Indagine europea sui rischi emergenti, terza edizione: realizzata nel 2019 (2009 la prima, 2014 la seconda).
A più di 45 000 aziende, di 33 paesi, sono state richieste informazioni sulla loro attuale gestione della sicurezza e della salute sul lavoro, con riferimento ai principali fattori trainanti e agli ostacoli:
- per una gestione efficace
- e per la partecipazione dei lavoratori.
La terza indagine si è concentrata in particolare sulla gestione dei rischi psicosociali, quali lo stress e le molestie legati al lavoro, prevedendo inoltre domande sulla digitalizzazione.
Perché un Report di approfondimento dedicato al settore sanitario e all’assistenza sociale?
Il settore europeo della salute umana e delle attività di assistenza sociale è un settore chiave per garantire la salute e il benessere dei cittadini europei, compresa la sua forza lavoro.
Il settore della salute umana e delle attività di lavoro sociale è uno dei più grandi d’Europa, con circa l’11% dei lavoratori nell’Unione Europea, secondo i dati Eurostat 2020.
Una percentuale significativa dei lavoratori del settore è impiegata negli ospedali, sebbene lavori anche in altri luoghi di lavoro, comprese le case di cura, gli studi medici e in altre aree di attività legate alla salute, nonché nelle case dei pazienti.
In futuro, l’importanza di questo settore è destinata a crescere a causa di fattori quali il cambiamento demografico. I datori di lavoro in questo settore non solo saranno colpiti dall’invecchiamento della popolazione, che porterà a un aumento della domanda per i servizi forniti da questo settore, ma dovranno anche far fronte a potenziali carenze del mercato del lavoro dovute al calo dei tassi di natalità.
Il Report prende in considerazione i dati delle tre fasi dell’indagine Esener (2009, 2014 e 2019) per una valutazione panoramica delle tendenze nel tempo in merito alla gestione della SSL in generale e dei rischi psicosociali in particolare. Lo studio inoltre prende in esame anche la digitalizzazione e il suo impatto sulla SSL, la qualità dei Servizi di prevenzione (nuove sezioni contenute nel questionario Esener 2019) ele tendenze relative a infortuni e assenze per malattie.
Rischi del settore e complessità della valutazione
Il settore è d’altronde caratterizzato dalla presenza di un molteplicità di rischi che impongono sia la valutazione del rischio specifico che dell’eventuale rischio cumulativo (ad esempio gestione del rischio chimico e cancerogeno).
I principali rischi includono:
- rischi biologici, che comprendono qualsiasi forma di esposizione ad agenti biologici quali agenti patogeni ematici e microrganismi infettivi, e che comprendono anche rischi legati al COVID-19;
- rischi chimici, compresi i farmaci usati nel trattamento del cancro e i disinfettanti;
- rischi fisici, quali rumore, e radiazioni ionizzanti;
- rischi infortunistici, quali scivolate, inciampamenti e cadute
- rischi ergonomici, ad esempio sollevamento durante la movimentazione del paziente;
- rischi psicosociali, che includono violenza e molestie da parte di terzi, esposizione a eventi traumatici, elevato carico di lavoro, rapporti con le persone alla fine della loro vita, necessità di multitasking, lavoro a turni, lavoro solitario, burnout, mobbing/bullismo interno e mancanza di controllo sul lavoro.
Elementi di rilievo che emergono nel Report di settore
Nel complesso lo studio ha rilevato che nel settore sanitario e dell’assistenza sociale, esiste nei confronti della salute e sicurezza sul lavoro una consapevolezza superiore alla media degli altri i settori lavorativi.
Con riferimento ai principali rischi per la SSL nel settore, lo studio si è concentrato sui due rischi più comuni: rischi ergonomici (compresi disturbi muscoloscheletrici, DMS) e rischi psicosociali. I principali rischi ergonomici segnalati per coloro che lavorano nel settore della salute e delle attività di lavoro sociale sono i movimenti ripetitivi delle mani e delle braccia, la seduta prolungata e il sollevamento o lo spostamento di persone o carichi pesanti che possono causare MSD in generale e mal di schiena in particolare. Tutti questi fattori sono molto diffusi e presenti in quasi tutti i settori lavorativi ma risulta che il sollevamento o lo spostamento di carichi pesanti rappresenti un rischio maggiore per questo settore rispetto ad altri settori. Analogamente i rischi da sostanze chimiche o biologiche si confermano più elevati per questo settore rispetto ad altri.
Per quanto riguarda l’attività di vigilanza risulta dalle interviste condotte che la percentuale di aziende visitate dall’ispettorato del lavoro negli ultimi tre anni è diminuita nel tempo, sia per tutti i settori che per il settore della sanità e delle attività di assistenza sociale (diminuzione del personale, scarsa formazione sui rischi, difficoltà di accesso a causa della pandemia di Covid-19).
Nel complesso sembra che le aziende di questo settore, rispetto a quelle di tutti gli altri settori, abbiano una gestione del rischio psicosociale ben sviluppata: ciò èstato osservato con una frequenza leggermente maggiore nelle aziende di grandi dimensioni e del settore pubblico. Tra i rischi psicosociali, lavorare con pazienti difficili, pressione del tempo, analogamente alle molestie e alla violenza sul posto di lavoro si confermano problemi particolarmente significativi per questo settore.
Lo studio ha rilevato che le aziende del settore hanno maggiori probabilità di avere una buona gestione della SSL facendo affidamento al supporto di servizi interni.
Le aziende hanno messo in atto una serie di misure di mitigazione per cercare di ridurre al minimo i rischi sia ergonomici che psicosociali. Il settore ha prestazioni migliori rispetto alla media di tutti i settori in quanto le aziende sono spesso dotate di:
- piani d’azione per far fronte allo stress sul posto di lavoro
- procedure per affrontare il bullismo e le molestie, nonché le minacce e gli abusi di parti esterne.
Gli intervistati hanno indicato che è relativamente diffusa nelle aziende del settore la segnalazione dei rischi legati al modo in cui è organizzato il lavoro.
L’indagine osservando i dati delle tre rilevazioni evidenzia che, nel tempo, nel settore sono aumentati tutti i rischi, ad eccezione del timore di perdere il lavoro.
L’impatto del COVID-19 è stato significativo per il settore in molti modi diversi, un risultato che è emerso con forza dalle interviste condotte per questa ricerca: gli intervistati hanno evidenziato un enorme aumento dello stress per chi lavora nel settore, causato da fattori come il superlavoro dovuto all’aumento del numero di pazienti e alla carenza di personale, la mancanza di dispositivi di protezione individuale (DPI) nella prima ondata di COVID 19 e ansia generale per la propria salute a causa della potenziale esposizione al COVID-19 sul lavoro e per la salute delle loro famiglie durante la pandemia.
La fornitura di attrezzature ergonomiche specifiche, come sedie o scrivanie, è stata la misura preventiva più diffusa, seguita dalla fornitura di attrezzature per aiutare con il sollevamento o lo spostamento di carichi o altri lavori fisicamente pesanti e la possibilità per le persone con problemi di salute di ridurre l’orario di lavoro. La misura più comune adottata per mitigare i rischi psicosociali nel settore nel 2014 è stato il supporto psicologico riservato ai dipendenti, ma nel 2019 una nuova voce del questionario Esener ha permesso di rilevare come sia aumentata la possibilità per i dipendenti di prendere più decisioni su come svolgere il proprio lavoro (quale fattore significativo di riduzione dello stress).
La quota di imprese che hanno segnalato di effettuare valutazioni del rischio è stata più elevata nel settore rispetto a tutti gli altri settori, sia nel 2014 che nel 2019, sebbene il trend sia in diminuzione. Nel tempo sono in aumento le valutazioni dei rischi condotte internamente in particolare anche per le micro/piccole e medie imprese. Il motivo più comunemente segnalato per cui le valutazioni sul posto di lavoro non sono state aggiornate nel 2019 è stato che non sono stati individuati problemi di rilievo o che i pericoli e i rischi erano già noti.
Le principali difficoltà segnalate più spesso in termini di gestione dei rischi per la SSL sono la complessità degli obblighi legali, la mancanza di tempo o di personale e le pratiche burocratiche. Nel caso dei rischi psicosociali, l’ostacolo più comunemente segnalato nel settore nel 2019 è stata la riluttanza a parlare apertamente delle problematiche. Ciò sembra essere confermato dagli esperti intervistati per lo studio, che hanno sottolineato le resistenze nei confronti della salute mentale.
I principali fattori trainanti per affrontare i rischi per la SSL comprendono l’adempimento degli obblighi legali, il rispetto delle aspettative dei dipendenti o dei loro rappresentanti, il mantenimento o l’aumento della produttività, la reputazione dell’organizzazione e la volontà di evitare multe e sanzioni.
Secondo gli intervistati infine la digitalizzazione può contribuire a una gestione della SSL di alta qualità, efficace ed efficiente, in particolare nel settore dell’automazione. È probabile che in futuro i sistemi basati sull’intelligenza artificiale (AI) saranno sempre più utilizzati in questo settore per automatizzare attività basate sia sul piano cognitivo che su quello fisico, a causa di fattori quali l’aumento della domanda dipersonale in questo settore. Le conseguenze di ciò includono il fatto che i sistemi basati sull’intelligenza artificiale possono eseguire attività faticose come il sollevamento del paziente e anche alcune attività di routine, come la segnalazione di scansioni o l’inserimento di aghi. Ciò aiuterà a prevenire i DMS e può anche ridurre i rischi psicosociali rimuovendo parte del carico del lavoro di routine.
Tuttavia, i sistemi basati sull’intelligenza artificiale possono anche creare rischi nuovi ed emergenti legati alla paura della perdita del lavoro, alla dequalificazione e alla mancanza di competenze adeguate.
In termini di partecipazione dei lavoratori alla SSL, i Rappresentanti per la salute e la sicurezza sono la forma più comune di rappresentanza dei lavoratori, sia in questo settore che in tutti i settori. Nel complesso, nel 2019 la salute e la sicurezza sono state più regolarmente oggetto di discussione tra i rappresentanti dei dipendenti e la dirigenza nelle aziende del settore rispetto a tutti gli altri settori. Anche i rappresentanti della salute e della sicurezza ricevono una formazione durante l’orario di lavoro leggermente più frequente nel settore della sanità rispetto a tutti i settori, sebbene la tendenza sia leggermente al ribasso dal 2014.
Sia per il settore della salute e delle attività di assistenza sociale che per tutti gli altri settori, la stragrande maggioranza delle aziende che effettuano valutazioni periodiche dei rischi coinvolge i propri dipendenti nella progettazione delle misure; questa percentuale è leggermente superiore per questo settore rispetto a tutti i settori. I dipendenti della sanità sono anche molto più spesso coinvolti nell’identificazione delle possibili cause dello stress lavoro correlato e nella progettazione di misure per affrontarle rispetto a tutti i settori.
Da questo studio emergono alcuni punti chiave che possono contribuire a migliorare la SSL nel settore delle attività di assistenza sanitaria e sociale: Il settore della salute e delle attività di assistenza sociale ha indubbiamente sofferto molto a causa della pandemia di COVID-19 sotto molti aspetti: le aree future su cui concentrarsi includono la risoluzione della carenza di personale, possibilmente legata a miglioramenti della retribuzione e delle condizionidilavoro, e la protezione della forza lavoro da fattori come la violenza e le molestie.Indicazioni operative
Violenze contro operatori sanitari e socio-sanitari
Oltre l’indignazione alcune proposte per la salute e sicurezza dei lavoratori
Webinar 11 marzo 2022 – ore 14-17
Organizzato da CIIP
Nessun paese, ospedale o clinica può proteggere i propri pazienti a meno che non mantenga i propri operatori sanitari al sicuro
ha affermato con forza l’OMS nel 2020 richiamando alla necessità di pro-teggere gli operatori dalle aggressioni violente, dai rischi fisici e biologici della loro professione e di migliorare la loro salute mentale. Durante la pandemia in Italia è stata emanata la Legge113/20 “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni” che individua azioni di sensibilizzazione, monitoraggio e prevenzione delle aggressioni.
Il Piano Nazionale di Prevenzione 2020- 2025 ha previsto l’attivazione di una linea di intervento speci-fica che contribuirà ad alzare l’attenzione agli aspetti di progettazione ed organizzazione del lavoro che, se non presidiati, possono favorire lo stress lavoro correlato ed episodi di aggressione nei conte-sti lavorativi.
In occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti de-gli operatori sanitari e socio-sanitari CIIP autore della lettera al ministro Speranza, organizza questo convegno per pre-sentare le strategie di prevenzione e per discutere proposte operative per prevenire e gestire le vio-lenze contro gli operatori sanitari e socio sanitari.
Programma
- Saluti delle Istituzioni
- Introduzione Susanna Cantoni, Presidente CIIP
- Strategie di prevenzione del Ministero della Salute (Legge 113/20 Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni)
Giuseppina Lecce, Ministero della Salute Direzione Generale Prevenzione Sanità - Il ruolo delle Regioni nella prevenzione dei rischi psicosociali (PNP – Piano nazionale stress lavoro correlato)
Maurizio Di Giorgio, coordinatore Gruppo Stress Coordinamento Tecnico delle Regioni - La valutazione dei fattori di rischio lavorativo nel settore sanitario e il loro impatto sulla salute e sicurezza degli operatori: il progetto CCM
Giuseppe Campo, INAIL - La prevenzione delle violenze contro gli operatori sanitari e socio-sanitari: prime proposte operative.
Antonia Ballottin, psicologa, coordinatrice CIIP gruppo di lavoro Stress LC e aggressioni – SPISAL AULSS 9 SCALIGERA VERONA - Le aggressioni: problema di Sistema, governare il rischio e supportare gli operatori sanitari
Matteo Tripodina, RSPP, Presidente AIRESPSA e Vice presidente CIIP
Convegno gratuito, iscrizione obbligatoria online.