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Cambiamo passo per ripartire: le proposte di Cgil Cisl Uil della Lombardia

Lombardia cambiamo passo per ripartire

Le tre Confederazioni lombarde hanno recentemente elaborato delle proposte per il confronto con la Regione e le Amministrazioni Locali raccolte in un opuscolo dal titolo Lombardia: cambiamo passo per ripartire. Le tematiche affrontate riguardano i temi del lavoro connessi all’occupazione, alla formazione, ai trasporti, alle politiche sociali, alla casa e alla rigenerazione urbana, alla sanità e specificamente anche la tutela della salute e sicurezza sul lavoro: su questa tematica focalizzeremo la nostra attenzione allegando per un approfondimento il documento-piattaforma.

“CGIL CISL UIL in questi mesi hanno provato, sia a livello nazionale che regionale, ad indicare alcune priorità fondate sulla propria rappresentanza convinti della  necessità di un profondo cambiamento sia delle politiche economiche nazionali ed europee che della necessità di salvaguardare condizioni sociali e coesione nei territori. Da qui nasce questo documento-piattaforma.”

Il quadro generale delle condizioni di lavoro, denunciano i sindacati, vede una situazione grave non solo per quanto riguarda la pandemia e la sua gestione ma un andamento infortunistico, in particolare per quanto riguarda gli infortuni mortali, in aumento costante a livello regionale: una situazione che si caratterizza quindi complessivamente per

una drammatica mancanza di prevenzione.

Le disposizioni per il contenimento del contagio hanno d’altronde aperto la strada ad uno sviluppo enorme del lavoro agile e creato quindi condizioni nuove nei rapporti di lavoro che inducono nuove criticità, che si aggiungono  alle preesistenti   connesse alla crescente  mutevolezza e precarietà dei rapporti di lavoro, alla trasformazione di interi settori, alle differenze di genere, all’inserimento e reinserimento di lavoratori con diverse abilità.

“La sanità diffusa sul territorio, i presidi medici e il rafforzamento degli PSAL (Servizi prevenzione e sicurezza sul lavoro) sono un elemento strutturale del sistema che si è depotenziato con le conseguenze che tutti oggi evidenziamo. Su questi temi la politica nazionale e regionale si sono rivelate assolutamente inadeguate.”

Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: la piattaforma per punti
  • condizioni di lavoro salubri e sicure quali obiettivi di sviluppo e aspetti centrali nelle politiche regionali;
  • i luoghi di confronto istituzionale tra le parti sociali e  le  istituzioni devono giocare un ruolo essenziale, individuare obiettivi e verificarne periodicamente l’attuazione;
  • garantire le verifiche e i controlli sui luoghi di lavoro, elemento indispensabile del sistema prevenzione, individuando un livello essenziale di funzionalità dei servizi ispettivi, dotato delle risorse umane e strumentali necessari a raggiungere gli obiettivi ben oltre gli attuali LEA;
  • implementazione URGENTE degli interventi previsti dalla DGR XI/2464 del 18 novembre 2019 “Interventi urgenti a contrasto del fenomeno infortunistico”: attività ispettiva, potenziamento degli organici dei servizi PSAL utilizzando le  risorse provenienti dalle sanzioni irrogate nel 2019 e stimate 2020;
  • verifica dello stato di attuazione degli impegni assunti per la copertura del turn-over del personale e l’assunzione di ulteriori tecnici della prevenzione, verificando altresì lo stato generale degli organici e standard minimi di riferimento per la funzionalità dei Servizi di prevenzione;
  • costituzione del Tavolo di lavoro, con la presenza delle Agenzie per la tutela della salute (ATS), per monitorare gli effetti delle azioni avviate e valutare congiuntamente ulteriori ambiti di lavoro comune;
  • verifica delle specifiche misure legate alla gestione Covid a livello aziendale quali: costituzione comitati aziendali, gestione protocolli, utilizzo scheda aziendale  di valutazione predisposta dalla regione, coinvolgimento di Rsl e Rslt  soprattutto “in risposta alle chiusure trasversali delle attività, a  prescindere dalla effettiva predisposizione dei protocolli e attuazione degli stessi”;
  • costituzione della task force all’interno del Comitato regionale di coordinamento, coordinata dalla DG Welfare, a cui affidare il ruolo di definire e monitorare le attività di controllo con particolare attenzione a quelle esplicate attraverso i Piani Mirati di Prevenzione, definiti con DGR n. XI/164/2018
  • attuare le  campagne di screening settoriali, come previsto dalle delibere regionali, nelle realtà che si sono dimostrate più esposte al rischio (ospedali, macelli industriali, logistica, alcuni settori dell’agricoltura)
  • definire procedure chiare e condivise sulla gestione dei lavoratori “fragili”
  • attuazione della formazione del personale del Servizio di Prevenzione degli ambienti di lavoro e percorso strutturato per l’inserimento della competenza SSL negli istituti scolastici e istituzioni formative;
  • attuazione dei protocolli relativi alla prevenzione della diffusione del Covid 19 nella scuola e  nei trasporti
  • aggiornare il piano regionale amianto, in quanto  necessità non più rinviabile: la presenza di amianto negli ambienti di vita e di lavoro resta in Lombardia una problematica di grave impatto sulla salute. Bisogna aggiornare e rilanciare il piano regionale amianto, per affrontare il problema delle bonifiche, dello smaltimento e della sorveglianza sanitaria.

Centrale quindi per le tre organizzazioni sindacali la battaglia contro il depotenziamento dei  Servizi di prevenzione e sicurezza sul lavoro, e la richiesta  non solo dell’incremento delle risorse,  in uomini e mezzi, ma la garanzia della presenza delle competenze necessarie ad operare in termini di interdisciplinarietà nella prevenzione dei rischi connessi al lavoro. Questione quella dei Servizi ormai da decenni indicata come centrale, non solo (e non sempre) dai sindacati, ma in particolare  dagli stessi operatori dei servizi e dalla loro associazione (Snop).

“Raccogliamo e vediamo oggi i risultati di una prevenzione cenerentola, dentro una Sanità pubblica spesso vilipesa e spogliata fino agli ultimi giorni, nella quale le attuali carenze erano fino a ieri deliberatamente perseguite come razionalizzazione. [1]

Va inoltre sottolineato, con riferimento alla Piattaforma, che avrebbe meritato maggiore approfondimento (allorché si parla di vigilanza) la questione delle modalità di intervento e la richiesta dell’incremento della metodologia di azione dei Servizi nota come “Piani mirati”  (già utilizzata a livello regionale con riferimento a territori e settori),  che cerca di coniugare le azioni di promozione di buone prassi con l’attività di vigilanza propria dei Servizi di Prevenzione.


NOTE

[1] Lettera si Segretari generali di Cgil Cisl Uil del 21 marzo scorso a firma della presidente Snop Anna Maria Di Giammarco, con  Laura Bodini, Ettore Brunelli, Claudio Calabresi, Roberto Calisti, Graziano Maranelli.

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