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Civitavecchia: Il Piano Mirato di prevenzione nell’area portuale

Abbiamo già parlato in questa Rubrica del modello di intervento attuato dai Servizi delle Asl definito Piano mirato (1), proseguiamo su questa linea poiché riteniamo che le esperienze realizzate possano essere considerate  anticipatrici di modalità di relazioni, tra organi di controllo e imprese, che andrebbero generalizzate a tutti i settori e territori nel nostro Paese, considerando in particolare la presenza tanto significativa  di micro e piccole imprese e le difficoltà che queste spesso  manifestano nella valutazione e gestione dei rischi.

Piano mirato di prevenzione nel porto di Civitavecchia: intervento coordinato e partecipativo.

“La ASL RM4 in collaborazione con INAIL Ricerche, INAIL sede di Civitavecchia, Autorità Portuale di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta ha attivato nel porto di Civitavecchia un piano mirato di prevenzione (PMP) che, mediante i suoi strumenti e la creazione di una rete di prevenzione tra Enti, imprese e lavoratori, ha perseguito l’obiettivo di migliorare l’organizzazione della prevenzione in ambito portuale e di ridurre gli infortuni e le malattie professionali delle imprese ivi operanti”.

L’intervento di comparto realizzato a Civitavecchia   interessa   imprese, di diverse dimensioni e caratteristiche, che  operano nell’area portuale: si tratta quindi di un modello di intervento che coniuga la dimensione territoriale con quella di settore, con l’obiettivo di creare prioritariamente una rete tra tutti i soggetti coinvolti (Enti preposti alle attività di vigilanza e prevenzione, imprese autorizzate ad operare in ambito portuale, Rls e Rls di sito, medici competenti e Rspp) facilitando la collaborazione e la circolazione delle informazioni.

Le 33 imprese coinvolte

  • 25 imprese autorizzate dall’Autorità Portuale ai sensi dell’art. 16 della Legge 89/94 (operazioni portuali di carico, scarico, trasbordo, deposito, movimento in genere delle merci e di ogni altro materiale, e servizi portuali con prestazioni specialistiche, complementari e accessorie al ciclo delle operazioni portuali),
  • 3 imprese concessionarie di aree demaniali ai sensi dell’art. 18 della Legge 84/94 o dell’art. 36 del codice della navigazione,
  • 1 impresa autorizzata ai sensi dell’art. 17 della Legge 89/94 (fornitrice di lavoro temporaneo alle imprese ex art.16 per l’esecuzione di operazioni e servizi portuali),
  • 4 imprese operanti ai sensi del DM 14/11/94 (attività di pulizia, gestione dei servizi idrici e di illuminazione, manutenzione e riparazione, gestione dei varchi, parcheggi e mobilità nel porto di Civitavecchia).

Il piano mirato si articola in undici fasi di intervento in cui l’azione di supporto e assistenza viene attuata prioritariamente nelle prime tre fasi  con il coinvolgimento delle figure aziendali, mediante:

  • la condivisione dei materiali per la valutazione e gestione dei rischi nel settore, in particolare con l’illustrazione e la distribuzione della scheda di autovalutazione quale “strumento di supporto per una revisione interna degli aspetti organizzativi ed oggettivi della sicurezza e dell’igiene sul lavoro da effettuare mediante analisi documentali, riunioni delle figure aziendali della sicurezza finalizzate alla raccolta e all’analisi di informazioni sull’organizzazione della sicurezza, sopralluoghi conoscitivi per verifiche oggettive;
  • il monitoraggio effettuato mediante “la consegna di questionari di percezione del rischio”; 1209 i questionari consegnati agli Rls che a loro volta hanno distribuito i questionari a 593 lavoratori, di questi sono ritornati alla Asl, sempre tramite gli Rls aziendali, 580 questionari;
  • la realizzazione di azioni formative che hanno coinvolto diversi soggetti, Datore di lavoro, Dirigenti, Preposti, Rspp e RLS aziendali e di Sito.

Solo successivamente si è intervenuti mediante azioni di vigilanza congiunta della Asl RM4 e dell’Autorità Portuale, ognuno per gli aspetti di competenza; in alcuni casi in collaborazione con la Capitaneria di Porto e l’Ispettorato del lavoro. Per l’attività di vigilanza la Asl RM4 ha previsto l’utilizzo di strumenti di lavoro omogenei da parte di tutti gli operatori che hanno partecipato ai controlli:

  • richiesta documentale standard,
  • modello di sopralluogo che ha costituito una guida per gli operatori nel tipo di controlli da effettuare,
  • check list di analisi del documento di valutazione dei rischi che ha permesso una valutazione dei suoi contenuti sia generale che mirata ad aspetti particolari che riguardano la realtà lavorativa.

All’attività di vigilanza hanno fatto poi seguito  incontri tra gli operatori delle Asl e le imprese vigilate,  incontri organizzati dalla Asl o richiesti dalle figure di sicurezza delle imprese con la finalità di scambiare informazioni utili all’adempimento delle prescrizioni impartite, alla revisione dell’organizzazione, delle procedure aziendali e all’adeguamento dei contenuti del Documento di Valutazione dei Rischi.

Rls e organo di vigilanza

Il rapporto con gli Rls di Sito e gli Rls Aziendali è stato  curato con specifica attenzione realizzando un incontro con gli operatori della Asl al fine di “favorire  la creazione di un rapporto di fiducia tra Enti ed RLs e  promuovere la creazione di una rete di collaborazione tra gli stessi Rls”; gli Rls sono inoltre stati informati sullo stato di avanzamento del PMP e sulle iniziative di prevenzione realizzate e/o in corso di realizzazione e per raccogliere ulteriori elementi di criticità utili alla prosecuzione del PMP.

Aggiornamento dei Regolamenti portuali

Nell’ambito delle attività del Piano mirato è stato attuato anche “l’aggiornamento dei Regolamenti portuali sia in funzione dell’evoluzione normativa che in funzione delle criticità rilevate in corso di vigilanza”.

La partecipazione al gruppo di lavoro dell’Autorità Portuale, della ASL RM4, dell’Ispettorato del lavoro, di un RSPP rappresentante delle imprese portuali e di un RSPP rappresentante dell’impresa somministratrice ha permesso di realizzare tale redigere tale  aggiornamento con la massima condivisione.

Fasi dell’intervento

  1. FASE di assistenza e supporto alle imprese con il coinvolgimento attivo delle principali figure della sicurezza e degli stessi lavoratori
  2. FASE di monitoraggio della sicurezza del lavoro tramite il coinvolgimento diretto dei lavoratori
  3. FASE di formazione di Datori di lavoro, Dirigenti, Preposti, RSPP e RLS aziendali e di Sito
  4. FASE di vigilanza della sicurezza oggettiva durante le operazioni portuali e di verifica degli aspetti organizzativi delle imprese
  5. FASE di incontri tra gli operatori della ASL e le singole imprese vigilate
  6. FASE di attivazione di flussi informativi e formativi tra Enti, datori di lavoro, figure della sicurezza e lavoratori
  7. FASE di incontro con RLS di Sito e RLS Aziendali
  8. FASE Creazione di un gruppo di lavoro costituito da Autorità Portuale, ASL RM4 (ex ASL RMF), Ispettorato del lavoro, un RSPP rappresentante delle imprese portuali e un RSPP rappresentante dell’impresa somministratrice, con il compito di effettuare l’aggiornamento dei regolamenti portuali sia in funzione dell’evoluzione normativa che in funzione delle criticità rilevate in corso di vigilanza.
  9. FASE di condivisione del regolamento portuale con la ASL competente sul territorio del porto di Gaeta.
  10. FASE di avvio di collaborazioni con la Capitaneria di Porto ed Ispettorato del Lavoro su specifiche problematiche rilevate in fase di vigilanza o in corso di indagini infortuni.
  11. FASE di attivazione di scambi informativi con altre Asl di Porti italiani finalizzati alla condivisione di soluzioni di problematiche comuni

Come risultati dell’intervento si valutano:

  • miglioramenti nelle imprese (modifiche strutturali dei luoghi di lavoro, implementazione di Dispositivi di Protezione Individuali e Collettivi, manutenzione di mezzi meccanici, implementazione di procedure aziendali per la sicurezza, implementazione dei Documenti di Valutazione dei Rischi con i contenuti minimi previsti dalla check list di valutazione utilizzata dagli operatori della ASL e con le parti carenti individuate mediante il sopralluogo di vigilanza, implementazione dei DUVRI con la realizzazione di specifiche procedure di gestione dei rischi interferenziali per attività lavorative di banchina, effettuazione di formazione e addestramento di lavoratori che lavoravano in assenza di formazione e addestramento e/o dei previsti aggiornamenti, nomina delle figure della prevenzione in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente ove assenti);
  • e miglioramenti trasversali del sistema di prevenzione anche frutto del  nuovo “Regolamento recante la disciplina per lo svolgimento delle operazioni portuali nei porti di Civitavecchia e Gaeta” (Decreto n. 87 del 02/05/2016) che, in alcune sezioni, disciplina problematiche di igiene e sicurezza non sufficientemente normate dalla vigente normativa.
NOTE

(1) In un recente articolo abbiamo descritto l’esperienza della ATS della Brianza: il Piano mirato “Abbassa l’indice”, Campagna di promozione della sicurezza  per l’abbassamento degli  indici infortunistici.


Fonte: Dott.ssa Maria Presto Asl RM4

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