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Welfare aziendale: vantaggi per l’impresa, benessere per i lavoratori

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Il presidente della Regione Marche e i rappresentanti di oltre 20 associazioni datoriali e organizzazioni sindacali regionali hanno sottoscritto un protocollo “per lo sviluppo di iniziative volte a migliorare il benessere dei lavoratori nelle imprese del territorio regionale”.

> scarica il Protocollo

Non si parla in questo caso di azioni meccanicamente volte alla prevenzione dei rischi connessi al lavoro, ma piuttosto di azioni volte a migliorare il clima aziendale e a costruire un terreno di sostegno e collaborazione su cui fondare, non solo il rispetto delle regole/norme/disposizioni legislative, ma la partecipazione e la condivisione della vita aziendale da parte di tutte le componenti: aspetti che possono avere ricadute positive anche sulle condizioni di lavoro.

Cosa si intende per Welfare aziendale?

Si tratta di iniziative assunte dal datore di lavoro finalizzate a offrire benessere ai lavoratori mediante la disponibilità di beni e servizi volti principalmente a:

  • favorire la conciliazione tra la vita lavorativa e la vita privata
  • aumentare il potere d’acquisto senza che questo implichi un aumento del reddito imponibile

Va evidenziato che non solo i lavoratori possono avere vantaggi dall’adozione di misure di welfare aziendale, ma che tali vantaggi possono ricadere su tutti componenti della sua famiglia. Oltre alla erogazione di beni e servizi, di cui diamo di seguito alcuni esempi, il piano di Welfare aziendale può includere altre iniziative come quelle a favore dello smart working, l’istituzione della banca ore, la flessibilità oraria.

Alcuni esempi di benefit che rientrano nel welfare aziendale (anno 2023):

  • Finanziamenti e mutui
  • Corsi di formazione
  • Assistenza e cura dei familiari
  • Visite specialistiche e controlli sanitari
  • Previdenza complementare
  • Attività ricreative e culturali come abbonamenti a teatri, cinema e musei
  • Trasporto pubblico, con il rimborso degli importi utilizzati per i viaggi di andata e ritorno dalla sede di lavoro
  • Borse di studio
  • Vacanze studio
  • Istruzione e educazione con il rimborso di rette scolastiche, acquisto libri, doposcuola, centri estivi per i propri figli
  • Servizi assistenziali per figli, anziani, disabili
  • Acquisti vari. Limite massimo per i fringe [1] benefit per il 2023 è di 3,000€, ma solo per dipendenti con figli fiscalmente a carico. Il limite resta a 258,23€ per tutti gli altri dipendenti (Legge 3 luglio 2023, n. 85)
  • Rimborso utenze domestiche di acqua, luce e gas: solo per dipendenti con figli fiscalmente a carico, e solo per il 2023. Rientrano nel regime di esenzione dei Fringe Benefit, quindi sono compresi nel tetto massimo dei 3.000,00€.

Va ricordato inoltre che il welfare aziendale è previsto da alcuni importanti contratti collettivi nazionali: Metalmeccanici (2016), Orafi-argentieri-gioiellieri (2017), Settore delle telecomunicazioni (2018) e che tra le misure adottabili previste dai contratti rientra anche la possibilità di finanziare fondi di previdenza integrativa e fondi sanitari.

L’iniziativa assunta dalla Regione Marche è in coerenza con la programmazione regionale ed in particolare con le disposizioni del Piano regionale della prevenzione 2020-2025 che definisce un “Programma di promozione della salute nei luoghi di lavoro finalizzato alla sensibilizzazione delle micro imprese marchigiane ai corretti stili di vita dei lavoratori”. Migliorare le condizioni generali di salute e di vita nella regione è l’obiettivo centrale del Protocollo siglato il 25 luglio scorso, utilizzando il contesto aziendale, quale luogo di aggregazione prioritario per la maggior parte dei cittadini, per promuovere azioni collaborative tra il pubblico e il privato e per costruire una “cultura fondata sui valori della responsabilità sociale tra le imprese e della partecipazione”. Consapevoli inoltre che “il miglioramento del clima aziendale favorisce la motivazione sul lavoro, la riduzione del turn over, l’employer branding[2] dell’azienda e l’attrazione dei talenti.”

La regione Marche intende promuovere azioni per il welfare aziendale mediante iniziative[3] quali:

  • assegnazione di premialità di punteggio e/o contributi alle imprese che partecipano a bandi regionali e attivano Piani di welfare con riferimento ai contratti collettivi e in collaborazione con la bilateralità
  • supporto alle imprese per la progettazione, la realizzazione ed il monitoraggio di interventi di welfare aziendale (riconoscendo l’ammissibilità di alcune spese relative)
  • utilizzo di risorse regionali e comunitarie disponibili per la realizzazione dei piani
  • e infine promozione di azioni e iniziative per perseguire obiettivi di tutela della salute, anche con il coinvolgimento dei lavoratori, anche attraverso la realizzazione di attività di informazione/comunicazione sui temi della prevenzione primaria e della promozione della salute.

Mentre le Parti socio-economiche si impegnano mediante il Protocollo a:

  • svolgere ampia attività di informazione e diffusione delle iniziative messe in atto in materia di benessere aziendale, collaborando con la Regione Marche
  • supportare le imprese marchigiane, non solo in merito alla normativa – fiscale e previdenziale – connessa al welfare aziendale, ma anche in merito alla progettazione e gestione degli interventi e dei Piani di welfare aziendali personalizzati per impresa.

La Cabina di Regia, composta dai rappresentanti delle Parti sociali, è stata istituita con l’obiettivo tra l’altro di raccogliere le buone pratiche (prevedendo appositi seminari formativi e divulgativi con cadenza annuale), esprimere un parere consultivo sugli interventi di welfare aziendale e benessere dei lavoratori (con riferimento ai bandi), sviluppare azioni di confronto costante con il territorio per recepire le necessità e le aspettative delle imprese e degli stakehoder, promuovere i temi del welfare aziendale e del benessere del lavoratore sul territorio.

Per comprendere meglio riteniamo utile, quale esempio, considerare le previsioni del Contratto dei metalmeccanici industria in merito al welfare aziendale.

Ccnl Metalmeccanici/industria art. 17 welfare aziendale [4]

L’art. 17 del Ccnl dei metalmeccanici/industria, dispone che:

  • i datori di lavoro hanno l’obbligo di erogare, dal 1° giugno 2023, strumenti di welfare ai propri lavoratori dipendenti con un ammontare pari a 200 €. L’importo non può essere monetizzato, dovrà essere utilizzato, dagli stessi lavoratori, entro il 31 maggio del 2024
  • hanno diritto a quanto sopra i lavoratori, superato il periodo di prova, in forza al 1° giugno di ciascun anno o successivamente assunti entro il 31 dicembre di ciascun anno:
    – con contratto a tempo indeterminato
    – con contratto a tempo determinato che abbiano maturato almeno tre mesi, anche non consecutivi, di anzianità di servizio nel corso di ciascun anno (1 gennaio – 31 dicembre)
  • sono esclusi i lavoratori in aspettativa non retribuita né indennizzata nel periodo 1° giugno-31 dicembre di ciascun anno
  • le aziende si confronteranno con la Rsu per individuare, tenuto conto delle esigenze dei lavoratori, della propria organizzazione e del rapporto con il territorio, una gamma di beni e servizi coerente con le caratteristiche dei dipendenti e finalizzata a migliorare la qualità della loro vita personale e familiare privilegiando quelli con finalità di educazione, istruzione, ricreazione e assistenza sociale e sanitaria o culto
  • i lavoratori hanno comunque la possibilità di destinare i suddetti valori, di anno in anno, al Fondo Cometa o al Fondo mètaSalute, secondo regole e modalità previste dai medesimi Fondi
  • il Contratto propone infine una tabella che articola una ricca proposta di Servizi secondo le seguenti finalità: educazione/istruzione, ricreazione, assistenza sociale, assistenza sanitaria, assistenza familiare, servizi di trasporto, culto.

NOTE

[1] I fringe benefit possono essere definiti come “compensi in natura” perché appunto non vengono erogati sotto forma di denaro, ma concessi sotto forma di beni e servizi dal datore di lavoro ai dipendenti. (Fonte Edenred https://www.edenredwelfare.it/)

[2] Con il termine Employer Branding si descrive la capacità di un’impresa di diventare un’azienda ricercata in quanto valido datore di lavoro, un vero e proprio brand per i collaboratori o aspiranti tali. (Digital dictionary https://www.digitaldictionary.it/).

[3] I cui contenuti saranno meglio precisati negli specifici i bandi regionali.

[4] Vedi: https://www.contrattometalmeccanici.it/

 

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