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Rischi e azioni preventive per gli operatori della sanità: il valore di una ricerca

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INAIL ha pubblicato una ricerca [1] in due volumi [2] che prende in considerazione i rischi propri delle attività lavorative degli operatori sanitari: il primo volume offre una sintesi statistica dei dati disponibili su infortuni e malattie professionali, mentre il secondo volume affronta un tema strategico, quello dei modelli organizzativi e dei sistemi di gestione nel comparto, e offre l’esperienza maturata sul terreno della prevenzione mediante i piani mirati realizzati nell’ambito del progetto.

Diamo conto della Prima parte della ricerca (rinviando, per una informazione più completa, alla lettura dei volumi accessibili sul sito INAIL) con una sintesi che vuole, non solo presentare i dati relativi alle condizioni di rischio del settore, ma anche evidenziare il livello elevato (in termini di efficacia) dei metodi e degli strumenti utilizzati per la ricerca, esportabili ad altri settori e condizioni di lavoro, da cui trarre anche elementi utili per la formazione. Abbiamo scelto per il primo volume di approfondire il tema delle malattie professionali perché permette di leggere meglio l’utilità dell’integrazione dei diversi sistemi utilizzati di raccolta e lettura dei dati.

Le malattie professionali

Per descrivere i danni che caratterizzano le condizioni di salute dei lavoratori del comparto il progetto ha utilizzato tre fonti o metodi che, integrati tra loro, offrono un quadro delle condizioni di rischio maggiormente realistico e quindi più utile a fini preventivi: il primo strumento è rappresentato dai dati Inail relativi alle denunce.

Dati INAIL: malattie professionali denunciate nel Settore della sanità – 2016-2020
  • Le malattie denunciate nel quinquennio sono state 9.708
  • Le denunce del settore rappresentano il 4,3% sul totale (tutti i settori) con un picco del 4,5 nel 2017
  • Nel periodo considerato la quota maggiore di malattie denunciate interessa l’apparato muscoloscheletrico (circa l’80%)
  • Per il 90% si tratta di problemi legati a dorsopatie e disturbi dei tessuti molli.

La seconda fonte di dati, il Sistema di sorveglianza MalProf [3], prende in considerazione non le denunce all’INAIL (che hanno un determinato percorso burocratico) ma le segnalazioni di nesso di positività, tra danno alla salute ed esposizione lavorativa, che un medico (di base, dei patronati, competente, della Asl) ritiene sia presente e che indirizza al Sistema di sorveglianza. L’assegnazione del nesso (che prevede quattro modalità: altamente probabile, probabile, improbabile ed altamente improbabile) viene effettuata “in funzione della valutazione delle informazioni disponibili sull’anamnesi lavorativa e sulla qualità della diagnosi”. Abbiamo sempre rilevato parlando del Sistema di sorveglianza MalProf come questo, integrando i dati relativi alle denunce (che sottostanno all’iter delle procedure di riconoscimento assicurativo) permetta di costruire un quadro più veritiero delle condizioni di salute dei lavoratori negli specifici settori e territori.

Sanità: segnalazioni di malattie professionali con nesso causale positivo – 2014-2018
  • Totale delle segnalazioni nel settore nel periodo indicato: 3.100
  • La maggioranza dei casi riguarda il gruppo delle patologie muscoloscheletriche, con la patologia dei dischi intervertebrali che si attesta al 41,6% con lieve differenza tra uomini e donne.
  • Con specifico riferimento alle entesopatie (malattia che affligge un tratto di un tendine o un legamento che si aggancia su un osso) forte differenza uomo (12,2%) donna (24,8%).
  • Per quanto riguarda la sordità si rileva che questa interessa quasi esclusivamente gli uomini il 2,1% a fronte dello 0,4% delle donne.

Di interesse un ulteriore dato di carattere generale: “per il periodo 2014 – 2018, nella graduatoria per settori di attività risulta che la Sanità si posiziona al quarto posto con il 4,2% delle segnalazioni, preceduta dalle Costruzioni con il 21,5%, dalla Fabbricazione e lavorazione prodotti in metallo con il 5,5%, dall’Agricoltura, caccia e relativi servizi con il 9,8%. Relativamente al solo genere femminile il settore Sanità risulta nettamente al primo posto con il 15,1%, riflettendo la diversa struttura occupazionale secondo il genere all’interno dei diversi settori.” Anche considerando i numeri assoluti la differenza tra i due sessi è davvero notevole 580 segnalazioni per gli uomini e 2.520 per le donne.

Nell’ambito della ricerca è stato utilizzato un terzo elemento, che permette di approfondire il nesso tra comparto e malattie, e aiuta a individuare problematiche che, se per numero sembrano non avere una particolare significatività, tuttavia confrontate con gli altri settori si presentano come un campanello di allarme in merito a possibili esposizioni lavorative non considerate o scarsamente considerate. Si tratta del Proportional Reporting Ratio (PRR), un indicatore che rapporta il peso della patologia in esame sul totale delle patologie nel settore sanità con il corrispondente peso nei restanti settori Ateco. Nella tabella seguente vengono presi in considerazione, per descrivere il settore Sanità, le malattie con PRR maggiore di 1.

Patologie maggiormente associate al settore sanità rispetto ai restanti settori in base al PRR
Malattia PRR Malattia PRR
Acariasi

Orticaria

Rinite allergica

Asma

Dermatite da contatto

181,50

34,95

5,60

3,95

3,75

Disturbi dei dischi intervertebrali

Spondiliti e disturbi similari

Reazione di adattamento

3,45

 

2,94

 

2,70

Di interesse rispetto ai dati soprariportati le prime due patologie (Acariasi e Orticaria) particolarmente presenti tra i lavoratori della sanità rispetto a tutti gli altri settori. Malattie che, anche se numericamente non rilevanti, vanno tenute sotto controllo. Inoltre tra le patologie emergenti nel settore, troviamo la ‘Reazione di adattamento’ (PRR 2,70), che include lo stress lavoro-correlato e il burnout

collegati a fattori di rischio psicosociale, quali ad esempio l’elevato carico emotivo, derivante dal contatto continuo con situazioni di estrema sofferenza, il lavoro su turni, la reperibilità e la gestione delle emergenze/urgenze.

Vi è un’ulteriore fonte di dati utilizzata nel progetto di ricerca (fonte ancora in fase di avvio dal punto di vista operativo) rappresentata dal Sistema di sorveglianza Marel che si struttura attraverso una rete di ambulatori di medicina del lavoro. Il sistema è tuttavia in corso di perfezionamento e pur offrendo attualmente relativamente al settore numeri relativamente esigui permette di aggiungere ulteriori elementi di approfondimento quali aspetti da prendere in considerazione a fini preventivi.

Sistema di sorveglianza Marel [4]
  • Rete di Ambulatori di medicina del lavoro che permette di approfondire nel corso delle visite il percorso professionale dei lavoratori e i fattori di rischio cui verosimilmente sono stati esposti.
  • I dati sulle esposizioni professionali costituiscono l’informazione chiave del sistema con dettagli che consentono l’analisi in relazione ai comparti di attività economica e alle qualifiche professionali della storia lavorativa.
  • La raccolta omogenea e sistematica di informazioni provenienti da più centri specialistici consente di disporre di notizie utili a fini di conoscenza e di prevenzione, poiché permette di considerare anche casi di patologie che, per la loro natura o per il loro particolare rapporto con misconosciuti fattori di rischio professionale, non risultano essere ancora elencati nelle tabelle o nelle liste della vigente normativa per il riconoscimento.

Sulla base dei dati provenienti dal Sistema di sorveglianza Marel risulta che nel settore le professioni sanitarie infermieristiche con 64 casi rappresentano il gruppo professionale maggiormente colpito e le malattie più frequenti sono i disturbi dei dischi intervertebrali (34,3%), le spondilopatie e le lesioni della spalla 15%. L’asma è al 4,5% del totale. Mentre valutati i dati con il Proportional Reporting Ratio (PRR), tra gli agenti causa di problemi di salute nel settore troviamo: al primo posto le disfunzioni dell’organizzazione lavorativa, cui fanno seguito le posture fisse, le sostanze allergizzanti e la movimentazione dei carichi.

Gli infortuni sul lavoro

Gli infortuni denunciati all’INAIL per il settore della Sanità, hanno subito tra il 2016 e il 2019 un decremento passando dagli oltre 38.000 del 2016 a meno di 37.000 nel 2019 e hanno avuto un forte incremento nel 2020 a causa della pandemia covid-19 (+176% rispetto al 2019). Nel quinquennio le denunce nel settore della Sanità hanno rappresentato una quota pari al 10,1% della gestione Industria e Servizi (di cui la sanità fa parte). Per quanto riguarda gli eventi mortali nel settore i dati mostrano un numero di decessi non elevato e relativo principalmente ad eventi accaduti in itinere fino al 2019. Tra il 2016 e il 2019 si rileva si verifica una netta riduzione dei casi (27 mortali nel 2016 contro i 20 casi del 2019). Mentre il dato del 2020 (130 mortali) è influenzato dagli effetti della pandemia Covid-19. I tre quarti circa delle denunce ha riguardato lavoratrici, dato legato alla significativa presenza nel settore di donne. Riguardo alle professioni, l’analisi evidenzia che 7 denunce su 10 riguardano infermieri.

Considerando l’indice di frequenza infortunistica i trienni compresi tra il 2011 e il 2019 presentano un indice infortunistico di frequenza sempre maggiore rispetto alla gestione Industria e Servizi: in particolare nel triennio 2017 – 2019, nella Sanità si rilevano oltre 21 infortuni ogni mille addetti, mentre nel più ampio settore industria e servizi si hanno poco più di 14 infortuni ogni mille addetti.

Per quanto riguarda l’indice di gravità (ovvero l’entità del danno subito a seguito di infortuni) i dati mostrano che il settore Sanità ha un indice minore rispetto all’Industria e Servizi, ad esempio, per l’ultimo anno a disposizione (2018) l’indice di gravità nella Sanità è pari a 26,3 mentre nell’Industria e Servizi si attesta al 27,8.

Per identificare le modalità di accadimento e i fattori di rischio degli infortuni si è fatto riferimento alla variabile Deviazione della classificazione Esaw [5], che descrive nel dettaglio le tipologie di incidenti occorsi che hanno poi determinato gli eventi lesivi. Il settore Sanità e il più grande comparto Industria e Servizi, mostrano per le modalità di accadimento dei valori simili: il 15,4% degli infortuni nel settore sanitario sono avvenuti a causa della perdita di controllo di attrezzatura/mezzo di trasporto. Seguono gli scivolamenti/inciampamenti (15,1%) ed i movimenti scoordinati/inopportuni degli operatori (11,9%).

Anche per gli infortuni l’utilizzo delle informazioni provenienti dai Sistemi di sorveglianza fornisce elementi utili per una conoscenza più chiara degli eventi e delle modalità di accadimento, pertanto al fine di fornire un ulteriore livello di approfondimento dei dati oggetto dello studio, si è utilizzata la Banca dati di InforMo, Sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali e gravi, coordinato da Inail e Regioni. Per il settore Sanità i numeri relativi agli infortuni mortali e gravi sono relativamente bassi e in linea con il dato presente nella Banca dati assicurativa Inail. Gli eventi considerati sono stati utilizzati come casi di studio relativi alle modalità incidentali più frequenti nel settore sanitario: le analisi dei fattori di rischio hanno rilevato “sia i fattori prossimali dell’evento che il loro eventuale legame a problematiche organizzativo gestionali a monte dell’infortunio.”

Il primo volume in questa Prima parte presenta inoltre un Capitolo 2 dedicato a “Covid -19 in sanità: un’analisi integrata”, mentre la Seconda parte approfondisce le tematiche di rischio secondo il seguente Indice.

Parte seconda 2 – Indice
  • Rischio da agenti fisici nelle strutture sanitarie
  • Rischio da agenti chimici nelle strutture sanitarie
  • Il rischio da agenti biologici in ambiente sanitario
  • Rischio biomeccanico da movimentazione manuale dei pazienti
  • Rischio stress lavoro-correlato nel contesto sanitario
  • Il lavoro notturno come fattore di rischio professionale

Gli Allegati relativi al Volume I Parte seconda forniscono strumenti utilizzabili nella gestione dei rischi nel settore.

  • Allegato 1 – Verbale d’ispezione RM 6
  • Allegato 2 – Check list gas anestetici
  • Allegato 3 – Check list sull’uso di formaldeide in soluzione acquosa (formalina)
  • Allegato 4 – Check list rischio chimico: farmaci pericolosi e citotossici
  • Allegato 5 – Check list disinfettanti
  • Allegato 6 – Scheda per la verifica delle attività di valutazione e gestione dei rischi da movimentazione manuale di pazienti

NOTE

[1] Report azione centrale CCM 2018. La pubblicazione nasce a seguito dell’esperienza dell’Azione Centrale del CCM 2018, rivolta agli operatori del settore sanitario ed è stata realizzata dal Dipartimento di medicina epidemiologia igiene del lavoro e ambientale dell’Istituto, a cura di Giuseppe Campo, Diego De Merich, Giusi Piga, Massimo Spagnuolo. Responsabili scientifici: Giuseppe Campo (INAIL Dimeila) e Maria Giuseppina Lecce (Ministero della Salute direzione generale della prevenzione).

[2] Modello integrato per la valutazione dell’impatto dell’esposizione ai fattori di rischio fisico, chimico e biologico sulla salute e la sicurezza degli operatori sanitari, Inail, settembre 2023.

[3] Il sistema di sorveglianza MalProf (avviato in Lombardia dal 1999 e Toscana nel 2000) si basa sul riconoscimento del Ministero della salute e attualmente sulla collaborazione di Inail e 15 Regioni, mentre altre 5 sono in fase di implementazione del sistema.

[4] Modello integrato per la valutazione dell’impatto dell’esposizione ai fattori di rischio fisico, chimico e biologico sulla salute e la sicurezza degli operatori sanitari, Inail, settembre 2023. Volume primo.

[5] European Statistics on Accidents at Work.

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