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Integrare vigilanza e assistenza alle imprese: l’impegno della rete istituzionale

Il convegno del 28 marzo scorso, organizzato dall’Inail per la presentazione dei principali risultati del Progetto CCM per l’approfondimento dei fattori di rischio lavorativo,  ha avuto al centro un tema cruciale del sistema di prevenzione nel nostro paese: l’integrazione di assistenza e vigilanza quale  impegno assunto dalla  rete istituzionale. Tema cruciale considerando la struttura produttiva del nostro Paese e la prevalenza delle Micro e Piccole Impese.

Piano Piano Nazionale  per la Prevenzione 2014-2018.
Macro Obiettivo 2.7 Prevenire gli  infortuni e le malattie professionali
  • “Miglioramento della efficacia delle attività di controllo e della compliance da parte dei destinatari delle norme”  anche attraverso la “promozione di un approccio dei Servizi delle ASL di tipo proattivo, orientato al supporto al mondo del lavoro”.
  • Perfezionamento dei sistemi di conoscenza dei rischi e dei  danni da lavoro

Il progetto CCM 2017-2019, in piena coerenza con quanto previsto dal Piano nazionale di prevenzione, approfondisce  il tema dell’intervento da parte dei Servizi delle Asl sia sul terreno della vigilanza  che su quello dell’assistenza alle imprese,  entrambi di loro competenza.  Le modalità proposte  (di seguito descritte)  sono quelle attuate in fase di sperimentazione nell’ambito del Progetto CCM,  con l’auspicio, condiviso dalle istituzioni nazionali e regionali, di  introdurre tali modalità nelle prassi ordinarie dei Servizi delle Asl, prevedendone anche l’inserimento nei Lea [1].

Progetto CCM 2017- 2019
Inail Ricerca – Dipartimento Medicina, Epidemiologia e Igiene del Lavoro Ambientale
Coordinamento  delle Regioni
Interventi sul fronte della vigilanza

Utilizzo del Modello Previs (Prescrizioni Vigilanza Soluzioni) che permette la valorizzazione  delle informazioni che emergono dall’attività di vigilanza dei Servizi di prevenzione delle Asl durante i sopralluoghi in azienda (Verbali di prescrizione), attraverso il monitoraggio e l’analisi dei rischi presenti nelle aziende in fase pre-evento, delle violazioni e delle soluzioni attuate dalle aziende (costruzione dei relativi Archivi).

Questi elementi di conoscenza vengono inoltre  integrati dalle informazioni desumibili dal Sistema di sorveglianza degli infortuni  mortali e gravi (Informo) che analizza le dinamiche infortunistiche descritte dalle indagini condotte dagli operatori in fase post-evento.

Interventi sul fronte dell’assistenza alle imprese

Sperimentazione di interventi a carattere partecipativo, Piani mirati di prevenzione (PMP), rivolti a diversi comparti produttivi (attualmente 12), da realizzati mediante la collaborazione sul territorio delle Regioni, dei Servizi di prevenzione delle Asl e delle Parti sociali.

L’utilizzo del modello Informo, quale strumento metodologico “per l’impostazione ed il riesame della valutazione dei rischi, rappresenta un utile step di avvicinamento ai sistemi di gestione della salute e sicurezza”.

Piani mirati di prevenzione: le fasi di intervento

L’intervento per Piani mirati prevede le seguenti fasi:

  1. Progettazione del PMP, stesura o recepimento Buone prassi/scheda di autovalutazione, coinvolgimento di Istituzioni e Parti sociali, anche tramite tavolo ex art.7 D.Lgs. 81/08.
  2. Seminario di lancio del PMP rivolto alle aziende, con analisi dei dati disponibili sugli infortuni e le malattie professionali e con diffusione della Scheda di autovalutazione.
  3. Formazione integrata sul modello di analisi infortuni per il riesame Valutazione dei rischi
    Autovalutazione delle aziende con la scheda dedicata.
  4. Vigilanza, sia per aziende partecipanti che non al PMP, e rilevazione delle soluzioni adottate a seguito delle prescrizioni, al fine di costituire un repertorio di interventi migliorativi disponibile pubblicamente.
  5. Indagine sulla percezione dei rischi da parte dei lavoratori interessati dal PMP tramite “questionario”.
  6. Seminario conclusivo e attivazione della verifica d’efficacia del PMP attraverso una “scheda indicatori” sia di risultato che di processo.
PMP:  le dodici esperienze attuate
Regione Lombardia – Ats Milano Logistica
Provincia autonoma di Trento – Azienda provinciale per i servizi sanitari Forestale
Regione Veneto – Ulss 9 Verona Agricoltura
Regione Piemonte – Asl di Biella Metalmeccanica
Regione Friuli Venezia Giulia – Asuits Trieste Sanità – Strutture  residenziali per anziani
Regione Toscana  – Azienda Usl Sudest Pesca
Regione Lazio – Azienda Usl Latina Economia circolare (rifiuti)
Regione Puglie – Asl di Bari Area metropolitana Legno (esposizioni a polveri)
Regione Sicilia – ASP di  Messina Cantieristica Navale
Regione Lombardia – ATS Insubria Fonderie, lavorazione a caldo di metalli, metalmeccanica
Regione Puglia –   Asl di Taranto e Formedil Edilizia
Regione Calabria – ASL Cosenza Agricoltura

In merito alla costruzione della Rete Previs, al Modello Informo,  alle dodici specifiche esperienze relative ai Piani mirati di prevenzione –in relazione all’impegno delle istituzioni nazionali e regionali – torneremo prossimamente con articoli di approfondimento.

NOTE

[1] Livelli essenziali di assistenza, garantiti a livello regionale,  con specifico riferimento alla “tutela della salute e della sicurezza degli ambienti aperti e confinati” e alla “sorveglianza, prevenzione e tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”.

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