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Come va la Collaborazione tra Rls, Rspp e Medico competente

L’indagine condotta da Aifos (Associazione italiana formatori ed operatori della sicurezza sul lavoro), su livelli e modalità di collaborazione tra tre delle figure fondamentali della prevenzione aziendale, nasce dal desiderio di comprendere se “il modello prevenzionale collaborativo”, introdotto dal D.Lgs. 626/1994 e ancor meglio definito dal D.Lgs. 81/2008, sia concretamente attuato nel mondo del lavoro nel nostro paese. Aifos dedica alla ricerca il proprio Rapporto 2018.

L’indagine si è svolta su un campione casuale, avendo diffuso il questionario mediante l’associazione stessa, il sito Punto sicuro e altri siti. Il questionario, seppur articolato per le tre figure, aveva come obiettivo comune quello della “verifica delle relazioni tra i tre soggetti”: 400 le risposte raccolte prevalentemente tra Rls e Rspp, mentre quelle dei medici competenti sono state talmente poche che non possono neanche essere prese in considerazione nell’analisi dei dati. Aspetto quest’ultimo sicuramente interessante nella sua negatività e rivelatore delle criticità, da parte di questa figura, nella gestione del ruolo e delle relazioni con gli altri soggetti aziendali.

Il Questionario, costituito da 86 domande rispettivamente per Rls e Rspp, ha indagato nelle seguenti aree

1. Dati generali
2. L’azienda ed il lavoro
3. La formazione
4. Le relazioni tra i soggetti
5. Rapporti con il Medico competente
6. Relazioni con la dirigenza
7. La collaborazione con i preposti
8. La riunione periodica
9. La valutazione dei rischi
10. Il coinvolgimento

“Chi sono gli intervistati?”: alcuni dati per comprendere meglio:

  • prevalentemente uomini, sia tra i Rls che tra i Rspp, (80%)
  • età compresa tra i 36 e i 56 per il 74% dei Rls e per il 63% dei Rspp
  • quasi il 50% dei Rls opera in aziende con oltre 200 dipendenti, mentre i Rspp che operano in tale dimensione di azienda sono solo il 31%, gli altri svolgono il loro ruolo in/per aziende medio piccole
  • il 44,4% dei Rls opera da meno di 5 anni e il 29 % da oltre 10 anni, mentre tra i Rspp prevalgono i soggetti che svolgono tale ruolo da oltre 10 anni.
I grandi temi affrontati
La formazione

Sufficientemente soddisfacenti le risposte, da parte di entrambi i soggetti, in merito ai corsi di aggiornamento: il 94% dei Rspp e l’80,3% dei Rls dichiara di seguire corsi di approfondimento e corsi di formazione per l’aggiornamento, in proposito va considerato che il 50% dei Rls intervistati lavora in aziende con più di 200 dipendenti.

Ancor più significativa è la risposta positiva in merito al possesso dei titoli per svolgere attività di formazione che è facilmente comprensibile per quanto riguarda i Rspp (82,4%,) che svolgono di fatto un’attività professionale, mentre francamente ci sorprende positivamente il dato relativo ai Rls, un buon numero dei quali (70,4%) dichiara di poter svolgere attività di formatore.

Vediamo più approfonditamente su quali quesiti si sono espressi gli intervistati:

Sono stati affrontati argomenti che non hanno alcuna attinenza con la realtà?
Ha risposto in senso affermativo il 7,7% dei Rls e il 10,1 dei Rspp

Troppa legislazione e poco su come valutare i rischi?
Ha risposto in senso affermativo il 21,8 dei Rls e il 37,8 dei Rspp

Scarse indicazioni sul proprio ruolo ed i compiti?
Ha risposto in senso affermativo il 15,5 % dei Rls e il 17% dei Rspp

Scarse indicazioni sulle relazioni con la dirigenza?
Ha risposto in senso affermativo il 20,4% dei Rls e il 17,9% dei Rspp

Scarse indicazioni sui compiti concreti nel rapporto con i lavoratori?
Ha risposto in senso affermativo il 24,65% dei Rls e il 23,5% dei Rspp.

Le relazioni tra soggetti

Le relazioni con il medico competente presentano, secondo i giudizi dei due soggetti, caratteristiche sostanzialmente diverse: il Rspp incontra per lo più il Mc tutte le volte che va in azienda, mentre la maggior parte dei Rls ha come unica occasione di confronto la riunione periodica.

Il rapporto tra Rspp e Rls sembra, da un punto di vita quantitativo, avere un tenore comunque diverso, sempre considerando che la maggior parte dei Rls intervistatati opera in aziende medio grandi: più del 40% sia dei Rls che dei Rspp affermano di incontrarsi “ogni qualvolta quest’ultimo va in azienda”.

Relativamente allo scambio di informazioni tra le due figure il 57,3% dei Rspp dichiara di informare il Rls “spesso” “sempre” e ben il 38,4% solo qualche “qualche volta”. Mentre è il 43,6% dei Rls che informa il Rspp con la stessa frequenza ma è davvero grave che il 26,8% dei Rls affermi che questo non avviene “mai” e il 29,6 solo “qualche volta”. Dalle risposte al questionario è difficile capire perché mai questo avvenga: è possibile fare supposizioni in merito alla disponibilità del Rspp o cattive relazioni tra Rsl e lavoratori, o altro verificabile solo con un’indagine ulteriormente approfondita mediante uno “studio di caso”.

Ma come sono i rapporti con la dirigenza?
“Ottimi” per il 41,9% dei Rspp e per il 16,2% dei Rls; “buoni” per il 43,6 dei Rls e per il 45% dei Rspp, “mediocri” per il 35,2% e “pessimi” per il 5% dei Rls.
Inoltre entrambi, Rspp (53,9%)e Rls (70,4%,) desiderano essere maggiormente consultati dalla direzione aziendale.

Quali le relazioni con i preposti?
Oltre il 70% dei Rspp ritiene che la collaborazione con questa figura importante della gerarchia aziendale avvenga costantemente o perlomeno abbastanza spesso, analogamente per il 48% dei Rls. Mentre grave è che il 52% dei Rls dichiari che i rapporti sono o scarsi o totalmente assenti (29% per i Rpp).

La riunione periodica

Le modalità di gestione di questo significativo momento delle relazioni aziendali sui temi della salute e sicurezza sono state indagate con particolare attenzione e a questo tema sono state dedicate numerose interessanti domande: riportiamo di eseguito alcuni significativi quesiti posti agli intervistati.

Viene esaminato il Dvr in vigore proponendo verifiche o aggiornamenti?
“Spesso” “Sempre” per il 48,6% dei Rls e per il 71,3% dei Rspp. Ma il 19% dei Rls risponde “Mai”e il 32% “Qualche volta”.

Il medico competente relaziona sull’andamento degli infortuni e delle malattie professionali e di come si svolge la sorveglianza sanitaria?
“Spesso” “Sempre” per il 80,9% dei Rls e per il 85,2% dei Rspp. Ma l’8,4% dei Rls risponde “Mai”e il 10,5% “Qualche volta”.

L’Rsl viene ascoltato in ordine all’uso ed all’efficacia, proposte o suggerimenti sull’uso dei Dpi?
“Spesso” “Sempre” per il 60,2% dei Rls e per il 79,8% dei Rspp. Ma il 16,2% dei Rls risponde “Mai”e il 22,5% “Qualche volta”.

Viene effettuata una relazione sulla formazione svolta?
“Spesso” “Sempre” per il 64,1% dei Rls e per l’82,7% dei Rspp. Ma il 17,6% dei Rls risponde “Mai”e il 18,3% “Qualche volta”.

Il Rspp e il Rls fanno proposte in merito alla formazione da effettuare?
“Spesso” “Sempre” per il 59,6% dei Rls e per il 90,7% dei Rspp. Ma il 12% dei Rls risponde “Mai”e il 28,4% “Qualche volta”.

Il medico competente avanza proposte in merito alla formazione da effettuare?
“Spesso” “Sempre” per il 31,6% dei Rls e per il 35,7% dei Rspp. Ma il 40,8% dei Rls risponde “Mai”e il 27,4% “Qualche volta”.

Le proposte fatte da Rls vengono messe a verbale?
L’82,4% degli Rls e il 91,1% dei Rspp risponde positivamente.

La valutazione dei rischi

Alla domanda se Rls e Rspp hanno partecipato alla stesura del Dvr il 43,7% dei Rls risponde di no, mentre ovviamente è solo il 20,2% dei Rspp a dare una risposta negativa, considerando che il loro ruolo è proprio quello di fare da supporto al Datore di lavoro anche nella redazione del Dvr. Il 27,5% dei Rls risponde affermativamente mentre è il 45,8% dei Rspp a dare una risposta positiva. Il restante 28,9% dei Rls e il 33,9% dei Rspp risponde “solo per alcuni aspetti”.

I dati che emergono a seguito di quest’ultima domanda sono davvero emblematici e utili per esprimere una valutazione complessiva sui risultati della ricerca, condotta con un occhio critico indubbiamente efficace: sicuramente alcuni aspetti della gestione aziendale della prevenzione sono progrediti (per quanto riguarda, ad esempio, la formazione), così come migliori sono le competenze delle specifiche figure, inoltre  in molte delle aziende medio grandi le relazioni, tra i due soggetti resisi disponibili per l’indagine, vivono una loro consuetudine da cui nasce una sorta di collaborazione. La stessa riunione periodica sembra in molti casi assumere un carattere non formale e di rito ma utile al confronto e alla programmazione delle attività di prevenzione.

Ma una fascia significativa di esperienze non certo positive, ancora sotto i livello dell’accettabilità (anche avendo a riferimento il semplice rispetto della legge), è ancora presente basti pensare a tre situazioni davvero impportanti che abbiamo sopra ricordato:

  • i rapporti con la dirigenza sono mediocri per il 35,2% e “pessimi” per il 5% dei Rls
  • il 19% dei Rls risponde “Mai”e il 32% “Qualche volta” alla domanda se nel corso della riunione periodica “Viene esaminato il Dvr in vigore proponendo verifiche o aggiornamenti?”
  • il 43,7% dei Rls e il 20,2% dei Rspp da una risposta negativa alla domanda “Rls e Rspp hanno partecipato alla stesura del Dvr?

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