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Strumenti di prevenzione e supporto: il coinvolgimento degli studenti

Siamo costantemente alla ricerca di documentazione per poter presentare ai nostri lettori strumenti di supporto alla valutazione e gestione dei rischi, semplici ma efficaci. Percorso che non sempre dà dei risultati soddisfacenti. In questa attività ci siamo imbattuti in un opuscolo che, al di là dei parecchi anni di vita che ha, si presenta con un titolo che ci ha incuriosito per la domanda che pone e per i volti dei 6 giovani che compaiono sulla copertina e che sembrano aver trovato una risposta abbastanza soddisfacente a quel “io…lavoro in sicurezza?”. Oltre che con il titolo, l’Opuscolo introduttivo, sottolinea il diretto e personale coinvolgimento degli autori con una sottotitolo altrettanto efficace “Guida alla salute di noi giovani lavoratori”.

In realtà, al di la del contenuto (che poi vedremo) sicuramente di interesse, l’aspetto più significativo dell’Opuscolo introduttivo e del materiale allegato (6 Schede di settore) è dato proprio dalla composizione del gruppo di redazione che ha progettato scritto e illustrato la documentazione anche quella relativa ai 6 settori individuati come prioritari nel territorio di Modena.

Il gruppo di redazione…

Per l’Opuscolo introduttivo: gli allievi dell’I.T.I.S: “F. Corni” di Modena
Per la Scheda Agricoltura: gli studenti del Gruppo ambiente dell’Istituto professionale Statale per l’Agricoltura e l’Ambiente L. Spallanzani di Castelfranco Emilia.
Per la Scheda Biomedicale: studenti della classe IV A a indirizzo chimico dell’I.T.I.S. “A. Volta” di Sassuolo.
Per la Scheda Ceramica: studenti della classe IV E a indirizzo chimico dell’Istituto tecnico industriale per la chimica e l’elettronica “E. Fermi“ di Modena.
Per la Scheda Edilizia: studenti della classe VA a indirizzo geometri dell’I.T.C.G., “A. Baggi” di Sassuolo.
Per la Scheda Meccanica: studenti della classe VB a indirizzo meccanico dell’I.P.S.I.A. “F. Corni” di Modena
Per la Scheda Informatica: gli studenti della classe VF a indirizzo elettronico dell’I.T.I.S. “A. Volta” di Sassuolo.

Abbiamo recentemente affrontato la drammatica questione dei giovani che nei percorsi di alternanza scuola lavoro, coinvolti in esperienze lavorative più che di formazione, vanno incontro spesso inconsapevolmente a rischi che, in numerosi casi anche nell’anno in corso, hanno determinato eventi che non vorremo mai associare alla vita di un giovane che sta arricchendo la propria formazione con esperienze nel mondo del lavoro. Un mondo del lavoro che ha respinto questi giovani prima ancora che abbiano avuto la possibilità di farvi il loro ingresso nel rispetto delle regole che ancora dovrebbero governare i rapporti e le condizioni di lavoro nel nostro Paese.

Giovani, dicevamo, “spesso inconsapevoli dei rischi”. Nelle schede sopra ricordate e nell’elenco degli studenti che le hanno redatte sta gran parte (per lo meno una buona metà) della soluzione al dramma delle morti o degli infortuni sul lavoro dei giovani, che siano apprendisti o in formazione lavoro. La scuola e in particolare questa tipologia di scuola (tecnica) non può che essere il primo passo per la formazione alla sicurezza di uomini e donne che domani svolgeranno professioni in cui il rischio lavorativo è un elemento intrinsecamente inevitabile.

Ma nel caso delle Schede e dell’Opuscolo di cui stiamo parlando si è fatto molto di più: gli studenti, coordinati e guidati dai loro professori di materia, non si sono posti come soggetti passivi bensì come soggetti attivi e sono stati loro, in prima persona, a definire il profilo di rischio del settore cui appartengono, per ora da un punto di vista formativo e nel futuro lavorativo. Hanno scelto un linguaggio semplice e ed efficace adeguato ai loro interlocutori: i loro compagni di scuola.

I materiali potranno risultare troppo datati (anche se ci fa pensare diversamente il fatto che siano ancora rintracciabili nel sito della Asl di Modena, storicamente tra le più avanzate dal punto di vista comunicativo sui temi della salute e sicurezza e prevenzione) ma l’esperienza – che se ben ricordiamo si inquadra in una stagione di impegno di molti Istituti tecnici dalla emanazione del D.Lgs.626/94 in poi – è di un livello davvero molto significativo per il coinvolgimento e la partecipazione attiva degli studenti. Non possiamo che richiamare, auspicandone una rivitalizzazione, lo spirito che ha guidato esperienze di questo tipo che, se non completamente abbandonate, sono quantomeno poco note e poco raccontate.

Come esempio citiamo di seguito la Scheda ceramica (le più importanti aziende del settore sono proprio nel territorio di Modena – Sassuolo) rinviando alla lettura delle altre Schede.

Finalmente… sono perito chimico in ceramica!!! In questo settore purtroppo come in altri i rischi sono sempre in agguato! Quali sono? come possiamo evitarli? Quali misure preventive bisogna mettere in atto?

Così esordisce il giovane che presenta i più significativi rischi del profilo: quali cadute dall’alto, schiacciamenti, ustioni, tagli e ferite, rumore, polveri e piombo e le relative misure di prevenzione. Il livello di consapevolezza degli studenti che propongono questa semplice e sintetica riflessione sui rischi del settore è confermato inoltre dal loro ricordare che il punto di partenza per le azioni di prevenzione è la conoscenza del ciclo produttivo: in questo caso del ciclo tecnologico ceramico.

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