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Promozione della salute: il Vademecum della Regione Lazio

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Il tema della promozione della salute si concretizza nelle Regioni mediante azioni volte a impegnare istituzioni e parti sociali, attuando così quanto previsto dal Piano nazionale della prevenzione 2020-2025 e dai rispettivi Piani regionali.

La regione Lazio ha approvato il 12 gennaio scorso, mediante una propria Delibera, il Vademecum Indicazioni per la gestione della Promozione della salute nei luoghi di lavoro, in attuazione del Programma predefinito PP3 “Luoghi di lavoro che promuovono salute”.

Il Vademecum nasce dall’attività svolta dal Tavolo di lavoro tecnico intersettoriale coordinato dall’Ufficio Sicurezza nei luoghi di Lavoro della Regione [1]:

quale strumento operativo e soluzioni finalizzate a tutelare la salute e la sicurezza per i lavoratori, rivolto alle Aziende pubbliche e private, agli Enti e alle Istituzioni pubbliche, alle Organizzazioni sindacali dei lavoratori e Associazioni datoriali che vogliono impegnarsi, con un’adesione volontaria, a realizzare un contesto che migliori le conoscenze in tema di salute, che favorisca il cambiamento e che faciliti l’adozione da parte dei lavoratori di comportamenti e abitudini di vita sani e salutari.

Composizione del Tavolo tecnico intersettoriale
Coordinato dall’Ufficio regionale Sicurezza nei Luoghi di Lavoro

Il gruppo è composto da professionisti provenienti da:

  • Servizi PreSAL delle 10 ASL
  • Direzione regionale INAIL del Lazio
  • CGIL, CISL, UIL, UGL
  • Unindustria, CNA Lazio, Porti di Roma
  • S.I.M.L. (Società Italiana di Medicina del Lavoro)
  • A.N.M.A. (Associazione Nazionale Medici d’Azienda e Competenti
  • Co.Si.P.S. (CoordinamentoSindacale Professionisti della Sanità – Area Medici Competenti)
La promozione della salute nelle aziende – Come e perché

La salute e la sicurezza di lavoratori e lavoratrici è tutelata in Italia da un complesso sistema legislativo accompagnato dal relativo sistema sanzionatorio. Ma la mera applicazione delle disposizioni di legge, da sola, spesso non si dimostra sufficiente per ottenere risultati sul terreno della prevenzione di disturbi e malattie che hanno, quasi nella loro totalità, un carattere multifattoriale. Mentre l’ottica della Promozione della salute nei luoghi di lavoro offre un terreno che permette di affrontare meglio molti degli aspetti di rischio per la salute, che in realtà sono ben distribuiti sia nella vita personale che in quella lavorativa di ciascun individuo. Sempre più si diffonde la consapevolezza di quanto sia inefficace scindere tra lavoro e vita gli elementi critici che mettono in crisi il benessere delle persone.

Il Vademecum della Regione Lazio ben motiva l’impegno regionale nella promozione della salute evidenziando come le malattie croniche non trasmissibili (malattie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie croniche, diabete, disturbi cerebrovascolari, disturbi muscoloscheletrici) che rappresentano le principali cause di morte a livello mondiale

hanno spesso origine durante l’età lavorativa, colpiscono prevalentemente le classi economicamente e socialmente svantaggiate, sono altamente invalidanti e richiedono un’assistenza sanitaria a lungo termine a causa del protratto decorso con gravi e sottovalutati effetti economici negativi sulla produttività aziendale e ricadute sul Sistema sanitario nazionale. Alla base di tali malattie croniche ci sono stili di vita non salutari come scorretta alimentazione, consumo di tabacco, consumo dannoso e rischioso di alcol, scarsa attività fisica e sedentarietà.

Stili di vita su cui non intervengono obblighi e sanzioni ma che possono essere modificati mediante azioni di tipo radicalmente diverso, basate sulla conoscenza e consapevolezza dei rischi che comportano. Quattro i principali fattori di rischio comportamentali individuati nella popolazione generale

  • sovrappeso e obesità
  • sedentarietà e scarsa attività fisica
  • fumo

I fattori di rischio vengono analizzati nel Manuale con riferimento alle ricadute sulla salute e sicurezza dei lavoratori fornendo così un quadro dei danni (non solo malattie ma anche rischi di infortunio) che essi determinano nella vita lavorativa e extra lavorativa, con conseguenti costi sociali (oneri sul Ssn), aziendali (ridotte capacità nello svolgimento dell’attività lavorativa, più assenteismo, minore produttività) e individuali/famigliari (riduzione aspettative di vita godibile).

Perché il luogo di lavoro è un contesto particolarmente favorevole per promuovere uno stile di vita salubre?

Il lavoratore vi trascorre gran parte del suo tempo.
È possibile raggiungere contemporaneamente un elevato numero di lavoratori.
È possibile ripetere iniziative nel tempo in popolazioni lavorative relativamente stabili.

Le aziende possono intervenire nel campo della promozione prioritariamente con azioni nell’ambito dell’organizzazione del lavoro (pensiamo ai turni, alla flessibilità dell’orario di lavoro per permettere di conciliare lavoro e vita, al part time), con azioni che favoriscano la partecipazione dei lavoratori ad attività salutari (in orario di lavoro pause programmate per attività di relax o di movimento ad esempio), la promozione di scelte sane (alimentari e per contrastare la sedentarietà). Interventi che divengono, considerando l’invecchiamento della popolazione lavorativa, sempre più indispensabili.

Esempi di strategie e interventi di promozione della salute nei luoghi di lavoro relativamente alla alimentazione e all’attività fisica

Mangiare sano

Interventi individuali: educazione alimentare, screening antropometrico, counseling motivazionale, effettuati dai medici competenti nell’ambito della sorveglianza sanitaria.

Interventi aziendali: attraverso azioni di formazione (poster sull’alimentazione sana, piramide alimentare , una selezione di distributori automatici in modo da favorire l’offerta di prodotti salutari, proposta di menù equilibrati sotto il profilo energetico nutrizionale nelle mense aziendali).

Attività fisica

  • Favorire la possibilità di svolgere attività fisica all’interno dell’Azienda stessa
  • Incoraggiare l’uso della bicicletta nei viaggi casa-lavoro, creando spazi coperti per il rimessaggio
  • Attivare convenzioni con palestre
  • Promuovere l’uso delle scale in alternativa all’ascensore
  • Suggerire l’uso di contapassi
  • Posizionare poster informativi specifici
Che cosa significa aderire al programma Whp della Regione?

L’impresa/organizzazione adotta un propria politica aziendale, coerente con il programma Whp, nell’ambito della quale individua – con la partecipazione del Medico competente, del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, e del Rls o Rlst – delle azioni di promozione relativamente alle quattro tipologie di rischi comportamentali sopra ricordate. Il Vademecum offre validi strumenti di supporto per la valutazione, la pianificazione e il monitoraggio.

Le fasi operative

  1. Adesione al programma inviando la scheda di adesione al referente Whp della Asl territorialmente competente
  2. Costituzione gruppo di lavoro aziendale
  3. Analisi del contesto e dei bisogni di salute (utilizzando la check list di autovalutazione di cui all’Allegato 2a, lista di argomenti utili per ottenere informazioni rilevanti per la salute dal punto di vista fisico, organizzativo, sociale e relazionale di cui all’Allegato 2b, questionario di auto percezione dei fattori di rischio comportamentali di cui all’Allegato 2c)
  4. Pianificazione e monitoraggio (Buone pratiche di riferimento per progettare azioni aziendali vedi Allegato 3; Allegati 4 e 5 con Schede per l’invio dei dati del monitoraggio
  5. Riconoscimento dell’azienda come luogo di lavoro che promuove la salute.

Nell’ambito di questo percorso le aziende possono richiedere di poter accedere agli sconti Inail (OT23) per aver attuato interventi nel campo della promozione della salute (di cui all’Allegato6).

La promozione della salute rappresenta quindi lo sforzo congiunto di imprese, addetti e società per migliorare la salute e il benessere di lavoratori e lavoratrici, una moderna strategia aziendale che riduce l’assenteismo, e i relativi costi, e migliora la produttività. In questa ottica convergono le imprese nei territori essendo il tema della promozione stato assunto nei Piani di prevenzione regionale di riferimento. Luoghi di lavoro che promuovono la salute sono le reti di imprese e organizzazioni che nelle regioni aderiscono alle politiche di prevenzione e promozione (Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio…).


NOTE

[1] Dirigente dell’Ufficio Sicurezza nei Luoghi di Lavoro dell’Area “Promozione della salute e prevenzione” della Direzione regionale “Salute e Integrazione Sociosanitaria” è il Dott. Maurizio Di Giorgio.

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