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Infor.Mo: fattori causali e dinamiche infortunistiche nella fabbricazione di articoli in gomma, materie plastiche e prodotti chimici

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Seguiamo sempre con interesse gli sviluppi del Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi sul lavoro e proponiamo quindi ai nostri lettori i risultati di tali attività e i documenti che arricchiscono la letteratura relativa alle dinamiche infortunistiche e ai fattori causali degli infortuni con particolare riferimento ai settori. Il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’INAIL ha pubblicato, nel mese in corso, una nuova scheda relativa al Settore della fabbricazione di articoli di gomma, materie plastiche e prodotti chimici [1] che va ad arricchire la Biblioteca Informo costituita da 19 schede tematiche.

Le aziende
  • Settore della fabbricazione di prodotti chimici: 4.218 aziende attive
  • Settore della fabbricazione di articoli di gomma e materie plastiche: 9.881 aziende attive

I due settori rappresentano il 3,8% delle imprese dell’industria manifatturiera. In termini di fatturato rappresentano il 12,1%.

Fonte: Registro statistico delle imprese attive (Asia) dell’Istat, anno 2020

I dati relativi all’indice di incidenza (infortuni ogni mille addetti) descrivono un quadro del rischio infortunistico nei due settori che vede (anni 2015 – 2019, infortuni riconosciuti) il settore della Fabbricazione articoli in gomma e materie plastiche con un indice sempre superiore (IF 17 nel 2019) sia alla media del macro gruppo manifatturiero (IF 14,1 nel 2019) che al valore relativo alla gestione Industria e servizi (IF 14 nel 2019). Mentre più bassi sono i valori relativi al settore della Fabbricazione prodotti chimici (IF 8,3 nel 2019).

Nei due settori sono accaduti, nel periodo 2002-2019, 152 infortuni mortali e gravi (di cui 17 in eventi collettivi), a cui sono collegati 284 fattori di rischio identificati con il modello di analisi multifattoriale Sbagliando si impara. Gli eventi considerati sono rispettivamente 54 mortali e 98 gravi.

Per quanto riguarda le mansioni nel settore della Fabbricazione dei prodotti chimici sono gli operai addetti a macchinari per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica e lavorazioni affini i più interessati dagli eventi mortali e gravi (35,3%), mentre nel settore della Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche sono prioritariamente coinvolti i conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (54,0%).

Caratteristiche degli infortunati
  • Per l’86,6% i lavoratori coinvolti negli infortuni mortali e gravi hanno un rapporto di lavoro a tempo determinato
  • Per l’8,7% si tratta di lavoratori con contratti atipici
  • Per il 4,7% sono lavoratori autonomi
  • Per l’80,9% sono lavoratori italiani
  • Il 68,3% dei soggetti infortunati ha 3 anni e più di esperienza lavorativa
  • Il 15,5% degli infortunati ha esperienza nella mansione da 1 giorno fino a sei mesi
Caratteristiche aziendali
  • Il 14,2% dei casi sono avvenuti in imprese fino a 9 addetti, mentre per la totalità dei settori la percentuale è del 57,8%
  • 1/3 degli eventi si è verificato in aziende medio grandi (50-249 addetti), mentre per la totalità dei settori abbiamo il 12,1%
  • Con riferimento al luogo l’86,4% degli eventi avviene nel luogo di produzione
  • Per il 9,5% degli accadimenti questi si registrano anche in aree dedicate al magazzinaggio, al carico e allo scarico delle merci

Le tre primarie modalità di accadimento degli infortuni sono:

  • il contatto con organi lavoratori in movimento (43,4%),
  • le cadute dall’alto dei gravi (9,2%)
  • e lo sviluppo di fiamme (8,6%).

Gli eventi caratterizzati da contatto con gli organi in movimento, sviluppo di fiamme, fuoriuscita/contatto con gas, fumi, aerosol e liquidi presentano una maggiore frequenza rispetto al dato relativo alla totalità dei settori.

Considerando entrambi i settori le lesioni maggiormente riscontrate sono le fratture

(34,2%), le amputazioni (18,4%) e gli schiacciamenti (15,8%). Tuttavia i due settori rivelano tra loro significative differenze: in particolare nella Fabbricazione dei prodotti chimici troviamo un dato importante relativo alle ustioni (sia chimiche che termiche) e all’asfissia, nella Fabbricazione di articoli in gomma e plastica più frequenti rispetto alla media risultano essere invece gli schiacciamenti e le amputazioni. I diversi profili di rischio dei due settori sono connessi ai diversi “scenari espositivi” propri dei cicli produttivi: il primo più collegato all’utilizzo di agenti chimici pericolosi, il secondo all’utilizzo di macchine attrezzature impianti.

Per quanto riguarda gli eventi collettivi l’82% dei lavoratori è coinvolto in incidenti in cui si verifica lo sviluppo di fiamme, la proiezione di solidi e la fuoriuscita/contatto con gas, fumi, aerosol e liquidi (alta /bassa temperatura, pericolosi).

I fattori di rischio che emergono dall’esame degli eventi con il modello Sbagliando si impara indicano al primo posto (49,3%) gli aspetti procedurali (attività infortunato e di terzi), consistenti in usi errati di attrezzatura o in sequenze operative errate, per pratiche abituali (42,2%), azioni estemporanee (28,9%) e carenza di informazione / formazione / addestramento (24,1%).

Anche il fattore di rischio macchine e impianti ha una notevole rilevanza. Si tratta essenzialmente di macchine di lavorazione della gomma/plastica e di impianti di processo / fabbricazione di derivati e semiderivati chimici. Macchine e impianti sono implicati negli eventi con una frequenza superiore alla media della totalità dei settori per:

  • mancanza o inadeguatezza di protezioni fisse/mobili (62,6%)
  • assenza di accessori di sicurezza, di sistemi quali sensori di pressione e temperatura
  • carenza di manutenzione (23,1%).

Il fattore ambiente è sempre un fattore determinante in tutti gli infortuni collettivi , interviene quale causa di infortunio per:

  • spazi non adeguati per le lavorazioni
  • viabilità inadeguata
  • l’assenza di sistemi di aspirazione e ventilazione
  • la presenza di microclima non idoneo.

L’utilizzo dei DPI ha le sue criticità nella:

  • non fornitura dei dispositivi
  • o, in misura inferiore, nel non utilizzo di DPI di protezione delle vie respiratorie, sistemi di imbrago anche per il recupero in emergenza, visiere, occhiali e guanti.

Mentre per quanto riguarda i materiali quali fattori determinanti degli infortuni gli eventi accadono per :

  • stoccaggio non adeguato, sia per modalità che per incompatibilità dei prodotti, è più frequente della media di tutti i settori4
  • caratteristiche di pericolosità dell’agente chimico utilizzato, in misura ridotta.

I fattori di rischio rilevati in fase di indagine sono 284, di questi ben l’89% risulta essere insufficientemente valutato o non valutato all’interno dell’azienda.

La scheda si conclude con una attenta e particolareggiata lista di indicazioni in merito alle misure preventive e protettive, relative alle principali aree di rischio precedentemente individuate mediante la descrizione del profilo dei due settori:

  • utilizzo delle attrezzature con particolare attenzione al rischio di contatto con organi lavoratori negli interventi su macchine in fase di lavorazione per inceppamenti, regolazioni, registrazioni e manutenzione
  • cadute dall’alto di gravi che avvengono durante la manutenzione o il controllo di impianti o strutture in altezza e nella movimentazione di materiali sfusi o in contenitori
  • sviluppo di fiamme dovute a inadeguato stoccaggio delle sostanze utilizzate
  • cadute dall’alto o in profondità dell’infortunato nelle fasi di manutenzione / controllo / pulizia di impianti o strutture in altezza o in profondità
  • infortuni conseguenti all’avviamento inatteso / inopportuno di veicolo, macchina, attrezzatura, durante la manutenzione e l’utilizzo di macchine e impianti, riavvio dei cicli lavorativi.

In merito alle misure proposte rinviamo a una lettura completa del paragrafo, ritenendola più efficace, piuttosto che offrire una sintesi che rischierebbe di tralasciare o solo accennare a elementi importanti dell’azione preventiva.

Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali

Nasce nel 2002 da un lontano Accordo tra Ispesl INAIL e Conferenza delle Regioni e Province autonome.
Diviene parte integrante del Sistema informativo nazionale della prevenzione di cui è una delle componenti più attive per continuità e risultati di indagini proposti al sistema prevenzione paese.
La fonte informativa è costituita dalle informazioni raccolte in occasione di inchieste infortunio dai Servizi di prevenzione delle Asl e dalle sedi territoriali dell’INAIL.
Il sistema si avvale del modello standardizzato di analisi e registrazione degli accadimenti Sbagliando si impara.

Il primo Rapporto nazionale pubblicato è del 2006. Il sistema di sorveglianza gestisce la Banca dati Infor.Mo, strumento per l’analisi qualitativa dei casi di infortunio mortale e grave tramite la quale è possibile accedere alle descrizioni delle dinamiche infortunistiche degli infortuni contenuti nella Banca dati.


NOTE

[1] Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi sul lavoro, Fattori causali e dinamiche infortunistiche nella fabbricazione di articoli in gomma, materie plastiche e prodotti chimici, Scheda 19, Inail 2023.

 

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