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Civ Inail, la relazione programmatica 2022-2024 nel segno dell’emergenza Covid-19

relazione programmatica inail

fonte: Inail


Gli effetti della pandemia e le sue ricadute sulle attività dell’Istituto, che fin dall’inizio della crisi ha fornito un importante supporto tecnico-scientifico al governo e al sistema produttivo nazionale, sono il filo conduttore delle cinque missioni in cui si articola il nuovo documento strategico approvato dal Consiglio di indirizzo e vigilanza.

Gli effetti dell’emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus e le sue ricadute sulle attività dell’Inail, che fin dall’inizio della pandemia ha fornito un prezioso supporto tecnico-scientifico al governo e al sistema produttivo nazionale, sono al centro della relazione programmatica 2022-2024 del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto, l’ultima della sesta consiliatura, approvata oggi dal Civ con la delibera numero 5. Le ripercussioni sociali ed economiche della crisi, infatti, sono il filo conduttore delle cinque missioni in cui si articola il documento strategico per il prossimo triennio: politiche previdenziali, tutela della salute, politiche per il lavoro, ricerca e innovazione, servizi istituzionali e generali.

Ribadita la necessità di estendere le tutele agli oltre tre milioni di lavoratori non assicurati. Per quanto riguarda le politiche previdenziali, il Civ ribadisce l’importanza di garantire l’universalità delle tutele, affinché possano essere tutelati anche gli oltre tre milioni di lavoratori che, non ricadendo nell’ambito dell’assicurazione Inail, allo stato attuale non possono beneficiare delle relative prestazioni economiche, socio-sanitarie, riabilitative e di reinserimento. Allo stesso tempo è necessario proseguire tutte le iniziative finalizzate a favorire il miglioramento delle prestazioni economiche per gli infortunati e i tecnopatici. Un’altra priorità indicata dai rappresentanti delle parti sociali che compongono l’organo di indirizzo strategico dell’Istituto è il rafforzamento delle azioni di contrasto all’elusione e all’evasione dei premi assicurativi, che richiede un adeguamento del corpo ispettivo, sia dal punto di vista numerico che della formazione e dell’aggiornamento.

Tra le novità la richiesta di equiparazione dell’assistenza integrativa tra infortunati e tecnopatici. Per rafforzare la capacità dell’Inail di assicurare la tutela privilegiata riconosciuta dalla Costituzione ai lavoratori infortunati o tecnopatici, una delle novità del nuovo documento programmatico è la richiesta di equiparazione dell’assistenza integrativa tra infortunati e soggetti che abbiano contratto una malattia professionale. Di qui l’introduzione di un obiettivo che prevede la possibilità di fornire, attraverso centri specializzati dell’Istituto o tramite accordi con il Servizio sanitario nazionale, le Regioni e/o altre strutture sanitarie, un trattamento integrativo anche ai lavoratori tecnopatici, con particolare riferimento ai malati di tumore professionale. Altrettanto importante resta il tema del sostegno al reinserimento professionale dei disabili da lavoro, al centro della nuova campagna di comunicazione lanciata nelle ultime settimane, che deve essere ulteriormente potenziato e semplificato, valutando anche l’opportunità di ampliare la platea dei destinatari degli interventi finanziati dall’Inail.

Rilanciare tutte le misure per la prevenzione e la formazione nelle aziende. I prolungati effetti della pandemia sull’economia del Paese e sulle condizioni del mondo del lavoro impongono anche una rivisitazione, in chiave di rilancio, di tutte le misure di prevenzione. Per il Civ è importante continuare a sostenere le attività di prevenzione anche con interventi di più ampio respiro, mantenendo sempre un livello adeguato di risorse destinate agli incentivi alle imprese. Tra gli interventi finanziabili per il miglioramento della sicurezza con i bandi Isi vanno inclusi quelli diretti a ridurre i rischi nuovi ed emergenti e va implementata la casistica degli interventi già previsti, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente la partecipazione delle imprese. Per la realizzazione degli obiettivi della prevenzione risulta inoltre prioritario potenziare l’attività di formazione destinata a lavoratori dipendenti e autonomi, Rspp, Aspp, Rls, Rlst e Rlssp che operano in settori ad alto rischio, anche in relazione al fenomeno pandemico, che ha determinato un cambiamento nei modelli di organizzazione del lavoro e nella gestione della salute e della sicurezza e delle relazioni tra i soggetti della prevenzione aziendale.

Il ruolo della ricerca per la ripresa delle attività in sicurezza. Il protrarsi dell’emergenza epidemiologica ha reso inoltre necessario individuare nuovi e urgenti ambiti di ricerca scientifica e innovazione tecnologica, per garantire adeguati livelli di salute e sicurezza ai lavoratori. In questo contesto la collaborazione con il mondo scientifico nazionale e internazionale per il Civ rimane uno strumento imprescindibile, che dovrà guardare sia alla ricerca svolta dalle istituzioni pubbliche, sia alla ricerca applicata condotta dalle aziende che operano nei diversi settori produttivi per la realizzazione degli obiettivi della missione istituzionale. Il patrimonio positivo di capacità operativa acquisito dall’Inail nell’ultimo anno deve rappresentare uno strumento da utilizzare per rafforzare e rilanciare la funzione della ricerca pubblica su salute e sicurezza. Perché ciò avvenga, resta fondamentale il coordinamento di tutte le tipologie di ricerca presenti nell’Istituto, ottimizzando il rapporto investimenti/personale e prestando attenzione anche all’individuazione di nuove professionalità in linea con l’evoluzione tecnico-scientifica.

Capitale umano e digitalizzazione dei flussi di lavoro. Il “capitale umano”, sottolinea il Civ, costituisce, secondo le linee ispiratrici del “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale”, una forma di investimento per la modernizzazione e rivalutazione del lavoro nel settore pubblico che, per quanto riguarda l’Inail, non può ormai più prescindere da un adeguato e urgente incremento delle risorse. Un altro elemento chiave è il completamento della digitalizzazione dei flussi di lavoro interni ed esterni, sulla base della reingegnerizzazione e semplificazione dei processi avviata da tempo. La revisione dell’attuale assetto organizzativo centrale e territoriale dell’Istituto dovrà tenere conto, in particolare, degli aspetti innovativi che riguardano la pubblica amministrazione, nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e delle nuove modalità di lavoro adottate nel periodo pandemico, per le quali è previsto, all’interno del Piano organizzativo del lavoro agile, il passaggio dalla forma semplificata della fase emergenziale a quella ordinaria.

 


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