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“Il collega di lavoro del futuro”: una ricerca commissionata dall’Azienda britannica Fellowes.

disturbi muscolo scheletrici

I disturbi muscoloscheletrici rappresentano uno dei disturbi più comuni legati al lavoro e affliggono milioni di lavoratori europei per un costo quantificato in miliardi di euro a carico dei datori di lavoro. La lotta ai DMS non solo contribuisce a migliorare la vita dei lavoratori, ma è anche una scelta molto sensata per le imprese.

Questo quanto dichiara l’Agenzia europea di Bilbao che dedica quindi la Campagna 2020-2022 alla prevenzione dei DMS lavoro-correlati.

Le criticità in questo campo vengono tuttavia segnalate anche da fonti diverse e sicuramente non di parte:

Se comportamenti errati continueranno, entro il 2040, la maggior parte degli impiegati potrebbe presentare schiene permanentemente incurvate.

Questo quanto emerge da una ricerca commissionata dall’azienda britannica Fellowes. Lo studioso del comportamento il futurologo William Higham, con un gruppo di esperti in ergonomia salute e benessere sul lavoro, ha condotto la  ricerca  e redatto il Rapporto dal titolo “Il collega di lavoro del futuro – Una relazione sulla salute a lungo termine degli impiegati d’ufficio”. Il team ha poi progettato e realizzato Emma, un manichino con caratteristiche fisiche che presentano le criticità che emergono dall’indagine

La salute in generale in Europa, affermano i ricercatori, sta peggiorando  vediamo alcuni dati nel riquadro che segue.

In Germania i giorni di malattia nel 2016 sono aumentati del 60% rispetto al 2008.

In Europa i livelli di obesità sono aumentati  negli anni: ad es. i Francesi, tradizionalmente snelli, hanno visto un aumento del tasso di obesità  dal 10 al 15%  nei 15 anni che precedono il 2016.

In Inghilterra, secondo l’ultimo sondaggio sanitario[1],  fattori come la dieta e la mancanza di esercizio fisico significano che oltre l’80% degli adulti è “così malsano da mettere a repentaglio la propria vita”.

NOTE: [1] NHS Digital Dicembre 2018

Indubbiamente gli stili di vita hanno una influenza sulle condizioni di salute ma

Una delle aree chiave è l’ambiente di lavoro. L’assenza di  benessere sul posto di lavoro sta avendo un impatto notevole su produttività, impegno, presenze e livelli di profitto.

Ancora alcuni dati:

  • il personale malato costa alle aziende britanniche 77 miliardi di sterline all’anno in perdita di produttività.
  • il lavoratore medio francese ora impiega 17 giorni di malattia all’anno.
  • in Germania, le aziende hanno registrato 560 milioni di giorni di malattia nel 2016, costando al paese circa 75 miliardi di euro.

Considerando i diversi ambienti di lavoro, secondo l’indagine Fellowes, attualmente l’ufficio è quello che presenta maggiori criticità e che va preso in seria considerazione, perché  di fatto è  in questo ambiente di lavoro che troviamo occupati la maggior parte degli addetti  e ne troveremo sempre di più con l’introduzione delle Information Communication Technologies. Attualmente possiamo considerare che i lavoratori  trascorrono

circa 6 ore al giorno seduti alle scrivanie

che 9 impiegati su 10

soffrono di cattiva salute a causa dell’ambiente di lavoro

e, ritengono

più faticoso lavorare.

I problemi di salute più comuni in ufficio oggi sono l’inattività fisica e la tensione fisica asimmetrica, in particolare per quanto riguarda l’uso del telefono o le attività di  digitazione. Tutto  questo può portare a processi degenerativi che colpiscono  muscoli,  articolazioni, dischi, nervi e tendini e possono causare dolore e danni ai tessuti. La mancanza di movimento può portare alla degenerazione muscolare. Movimenti ripetuti, come il clic del mouse, possono causare infiammazione e compressione nervosa.

L’indagine identifica quattro zone di pericolo: le postazioni di lavoro, l’ambiente ufficio nel suo complesso,  le caratteristiche del lavoro e gli stili di vita.

Il  rapporto mostra che le recenti tendenze dell’organizzazione del lavoro, come l’aumento del tempo e del carico di lavoro, i layout del tipo open space, il troppo tempo passato davanti allo  schermo, incidono negativamente sulla salute dei lavoratori.

Ma tra questi fattori qual è il più pericoloso?
Indubbiamente la sedentarietà.

Trascorrendo regolarmente ore e ore  seduti  con poco o nullo movimento,

i nostri corpi stanno iniziando, come reazione, ad atrofizzarsi,

con conseguenti problemi di salute che non sono

solo i disturbi muscoloscheletrici con arti più deboli, ma disturbi che riguardano la coagulazione  del sangue, malattie cardiache, diabete e persino cancro.

Problemi che riguardano inoltre  sia la salute fisica che psichica e che possono determinare ansia, depressione, perdita della memoria e quella che viene definita “infobesità” (ovvero sovraccarico di dati).

Va considerata inoltre l’influenza che su tutti questi fattori avrà la crescita del lavoro a distanza e dei lavori con contratti che non rientrano più nel quadro delle coordinate spazio temporali che fino ad oggi hanno regolamentato i rapporti di lavoro.

Per risolvere il problema, i datori di lavoro e i dipendenti dovranno lavorare insieme per dare priorità alla salute fisica e mentale. I primi dovranno rivedere  le postazioni di lavoro che forniscono, le  apparecchiature per ufficio, l’ambiente e le condizioni di lavoro, se vogliono mantenere una forza lavoro sana, impegnata ed efficiente. E quest’ultima? Gli impiegati possono rivalutare i loro atteggiamenti e comportamenti; fare scelte più positive riguardo al loro lavoro e stili di vita.

Forse molti dei dati e delle informazioni che emergono dall’Indagine non sono una novità, sono tematiche di cui si parla da tempo nel “mondo della salute e sicurezza del lavoro” ma è davvero interessante che tali informazioni provengano da una fonte quale la Fellowes: una azienda che invita le altre aziende a prendere provvedimenti per contribuire al miglioramento delle condizioni di salute dei propri lavoratori, e quindi della popolazione.

“Comunque accada, sono necessari cambiamenti radicali. Altrimenti, ciò che molti chiamano la Quarta Rivoluzione Industriale sembra destinata a renderci  permanentemente malati. Il collega di lavoro del futuro subirà problemi di salute tanto gravi quanto quelli che pensavamo di aver lasciato alle spalle nella prima Rivoluzione Industriale” .


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