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Polibromodifenileteri (Pbde). Microinquinanti organici. Informazioni e dati per una gestione sicura.

polibromedifedileteri inail

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Gli inquinanti persistenti (POP) sono un gruppo di sostanze chimiche riconosciute da tempo come una minaccia globale per la salute umana e l’ambiente.

L’Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche, ha pubblicato nel giugno scorso il volume Polibromodifenileteri (Pbde). Microinquinanti organici – informazioni e dati per una gestione sicura con l’obiettivo di rendere disponibili informazioni utili sui rischi per la salute umana e l’ambiente associati a tali inquinanti e i relativi idonei interventi di prevenzione

a tutela dei recettori esposti, inclusi i lavoratori che operano nella gestione dei rifiuti e dei suoli contaminati dai POP-BDE.

I POP-BDE introdotti sul mercato a partire dagli anni ’60 e la cui diffusione e cresciuta rapidamente fino alla fine degli anni ’70, sono stati impiegati principalmente come ritardanti di fiamma nei materiali plastici, in apparecchiature elettriche ed elettroniche, negli arredi, in tappeti ed imbottiture, negli interni di automobili ed aerei, in materiali tessili, nel settore edilizio e in altri prodotti, allo scopo di incrementarne le caratteristiche ignifughe.

La produzione di POP-BDE non è più consentita ma sono previste tuttavia deroghe che ne consentono l’utilizzo “a determinate condizioni, alcuni usi, riciclo o smaltimento di articoli che li contengono o potrebbero contenerli”: è evidente quindi che tali sostanze si presentano significativamente nei rifiuti (apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli fuori uso con specifici obblighi per il recupero/riciclaggio) e quali inquinanti ambientali risultanti dalle produzioni industriali in deroga.

Il manuale:

  • illustra il quadro normativo che regolamenta o vieta l’uso e la produzione dei POP-BDE, in via generale per l’intera famiglia dei POP-BDE (Paragrafo 1) , per poi scendere in un maggior dettaglio sugli aspetti specifici riferiti alle singole miscele commerciali (Paragrafi 2, 3,4)
  • dà informazioni sul loro impatto sulla salute umana e l’ambiente
  • illustra le metodiche di campionamento, analisi e monitoraggio, le tecniche migliori per il trattamento dei rifiuti che li contengono o ne sono contaminati, inclusi i terreni provenienti da siti inquinati
  • fornisce cenni relativi alle tecniche emergenti per la bonifica di suoli che ne sono contaminati.

Le informazioni sono funzionali soprattutto ad individuare i settori e le lavorazioni in cui può configurarsi un’esposizione dei lavoratori.

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