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Il rumore è ancora un rischio?

Secondo l’Istituto nazionale spagnolo per la sicurezza e la salute sul lavoro (INSST) sembra proprio di sì. L’Istituto pertanto, nell’ambito delle proprie attribuzioni e competenze, ha predisposto e attuato l’aggiornamento di una Guida tecnica sul rumore, nel rispetto di quanto stabilito dal Regio Decreto 286/2006, sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi connessi all’esposizione al rumore. La Guida è di carattere non vincolante, ma offre un supporto autorevole per la valutazione e la prevenzione dei rischi derivanti dall’esposizione al rumore negli ambienti di lavoro.

Nel periodo di tempo trascorso dalla pubblicazione della prima edizione della guida (2009), sono intervenute modifiche legislative e modifiche alle norme tecniche utilizzate per la valutazione di tale rischio. Inoltre, a causa della validità prolungata della prima edizione, si è accumulata una preziosa esperienza in relazione agli aspetti e ai punti su cui più frequentemente vengono richiesti  chiarimenti, sia da parte degli Organi tecnici in materia preventiva, sia da parte delle Comunità autonome che dell’INSST, motivo per cui è stato svolto un approfondito esame, finalizzato alla revisione e all’aggiornamento, al fine di facilitare l’interpretazione e l’applicazione del predetto Regio Decreto alle imprese e ai responsabili della prevenzione.

“Pericolo rumore”

La Guida fornisce criteri, raccomandazioni e informazioni tecniche per la prevenzione, la valutazione e la gestione dei rischi derivanti dall’esposizione al rumore sul luogo di lavoro: si tratta di  un fascicolo di 75 pagine ed ha come obiettivo di chiarire –  commentandone gli  Articoli, gli Allegati e le Appendici e tenendo conto delle innovazioni intervenute –  le direttive del Regio Decreto in materia di prevenzione dei rischi legati all’esposizione al rumore. La Guida, aggiornata a settembre 2022, in questo percorso di analisi delle disposizioni in vigore, ribadisce i principi generali di tutela per la prevenzione del rischio rumore (tra cui prioritaria la disposizione relativa agli interventi sull’ambiente di lavoro considerati prioritari rispetto all’adozione  dei dpi),  offre indicazioni per l’interpretazione e l’applicazione delle disposizioni di legge  anche mediante indicazioni pratiche e soluzioni applicabili. Informazioni di carattere tecnico sono inoltre fornite, in particolare nell’Appendice 1 Rudimenti di fisica del suono, per permettere a chi si occupa  della prevenzione in azienda di comprendere al meglio il problema anche dal punto di vista scientifico.

La Guida nel commentare l’Articolo. 4 prende ad esempio in considerazione diversi metodi di riduzione del rumore, sottolineando in particolare la necessità di porre attenzione a due aspetti: uno tecnico (miglioramento e sostituzione delle macchine rumorose con modelli più moderni e manutenzione delle macchine difettose) e uno organizzativo (la distribuzione dei turni di lavoro in modo che i lavoratori alternino compiti in ambiente rumoroso e compiti in ambiente silenzioso). Sempre nel commento all’Articolo 4 viene indicata come buone pratiche per la prevenzione siano   l’organizzare gli spazi di lavoro in modo che le fonti di rumore siano lontane le une dalle altre e fare in modo di isolare le macchine più rumorose, dotando i luoghi e gli stalli di elementi adeguati a ridurre al minimo la trasmissione del rumore. Per esempio, mediante: il posizionamento di pannelli fonoassorbenti, l’eliminazione di materiali riflettenti, l’introduzione di elementi che isolano le vibrazioni degli edifici.

Il fascicolo tratta ovviamente anche della formazione dei lavoratori (Commento all’Articolo 9) che comprende non solo l’addestramento relativo alle modalità di lavoro e di utilizzo e gestione dei Dispositivi di protezione individuale, ma pone l’accento sulla necessità  di informare i lavoratori dei danni irreversibili  per la salute,  causati da un’esposizione indebita al rumore, e l’importanza di renderli consapevoli dei sintomi precoci che possono precedere l’insorgere di patologie più gravi.  Sempre per quanto riguarda il rapporto tra i lavoratori e i responsabili della prevenzione il commento all’Articolo 10 del Regio Decreto si occupa della partecipazione dei lavoratori nella realizzazione di un ambiente di lavoro sano. I lavoratori possono individuare e segnalare una macchina eccessivamente rumorosa, proporre dei turni che riducano il tempo di esposizione o comunicare una mancanza di formazione adeguata o criticità nella disponibilità dei Dispositivi di protezione individuale e/o nel loro utilizzo.

La Guida parla di prevenzione a tutto tondo indicando e spiegando i livelli dei valori limite, con riferimento al rumore in ambiente di lavoro, e le relative disposizioni preventive (Commento all’Articolo 5), cosi come spiega l’utilità e l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale (Commento all’Articolo 7).

Di base il fascicolo invita i datori di lavoro a puntare su tecnologie efficienti sia per quanto riguarda le macchine che per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale.

Tre esempi di dispositivi di protezione individuale: cuffie; cuffie agganciate al casco, tappi

Ovviamente il fascicolo è indirizzato a coloro che già lavorano nel mondo della prevenzione avendo il testo un carattere tecnico per quando semplificato. Rispetto all’edizioni precedenti l’INSST ha deciso comunque di lavorare ulteriormente in un’ottica di semplificazione, rivedendo alcune parti del testo,  eliminando ad esempio la precedente Appendice 1. “Effetti del rumore sulla salute” e la precedente Appendice 6. “Esposizione combinata a rumore e agenti ototossici” per concentrarsi di più su un materiale utile alla concreta prevenzione dei rischi visto che le due appendici presentavano aspetti di carattere eccessivamente teorico. La scelta in fin dei conti sembra essere razionale: lasciare spazio al materiale che può facilitare il lavoro di prevenzione a livello aziendale, dando ai responsabili gli strumenti per capire a fondo l’agente dannoso, eliminando quello che di per sé non ha una stretta pertinenza, almeno dal punto di vista pratico, con la prevenzione. La nuova Appendice 1 sui Rudimenti di fisica del suono e la Appendice 2 Misurazioni del livello del rumore hanno infatti lo scopo di facilitare la comprensione di concetti complessi che è necessario conoscere per comprendere il processo di valutazione e misurazione, per determinare l’esposizione al rumore in un determinato ambiente di lavoro con riferimento a una data attività.


Le 5 Appendici
  1. Rudimenti di fisica del suono
  2. Misurazioni del livello del rumore
  3. Controllo dell’esposizione al rumore
  4. Protezione uditiva: scelta ed utilizzo
  5. Valutazione dei danni dovuti al rumore

Una tabella che spiega le caratteristiche del suono nell’appendice 1:

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