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Commissione Parlamentare di inchiesta sulle morti bianche

La Commissione ha avviato l’esame dello schema di relazione intermedia, che si sofferma sulle attività svolte finora dalla Commissione, enucleando taluni alcuni profili rilevanti emersi nella prima fase dell’inchiesta.

In particolare, il primo aspetto sottolineato nello schema di relazione intermedia riguarda la tematica della governance delle attività di vigilanza, rispetto alla quale si riscontra una visione a volte basata su un approccio prevalentemente “ex post” (ossia ad incidente avvenuto), avulso da finalità di tipo preventivo, ed altresì un orientamento prettamente “formalistico-amministrativo” delle attività di controllo.

Si prospetta poi l’opportunità dell’istituzione di un’Agenzia unica – idonea a superare la frammentazione dei controlli – come pure l’istituzione di una Procura nazionale sulla sicurezza sulla lavoro, con funzioni di coordinamento rispetto alle attività investigative condotte dalle singole Procure.

La Presidente Fabbri si sofferma poi sul tema della formazione (e della diffusione di una cultura della sicurezza), attualmente gestita dalle regioni, evidenziando talune criticità dovute anche alle disomogeneità riscontrabili nelle varie realtà regionali e che peraltro la riforma costituzionale del titolo V potrebbe contribuire a superare.

Sottolinea inoltre l’esigenza di dare effettiva operatività alla Commissione consultiva nazionale, prevista nel decreto legislativo n. 81 del 2008, evidenziando che finora i risultati conseguiti da tale organo sono stati limitati. Infine, si sofferma sul piano nazionale per l’amianto, proposto dal Ministro Balduzzi, allora in carica – e finora rimasto inattuato – prospettando l’opportunità di audire in una delle prossime sedute il predetto ex Ministro in merito al predetto piano.

Fonte: Anmil

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