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Sicurezza nelle attività di cura della persona

 

Fonte: gruppo GeMa


Spesso consideriamo il lavoratore del settore di cura della persona come un soggetto dispensatore di cure, che risponda ai bisogni dei suoi assistiti, senza aver bisogno anch’esso di attenzioni. In realtà, la situazione italiana, così come quella europea, ci mostra una popolazione di lavoratori del settore di cura aventi fragilità alle quali è necessario rispondere al fine di evitare la nascita di disagi, per tutelare il lavoratore e per diminuire il rischio.

Possiamo accomunare le problematiche di rischi per la salute e la sicurezza del comparto sia agli operatori del settore del benessere che ai lavoratori  dei servizi sanitari di assistenza alla persona, ma in questo articolo vogliamo soffermarci sulle figure coinvolte nel primo settore.

A fornire utili informazioni sulla sicurezza nel comparto dell’estetica è un documento – prodotto dal servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (PISLL) dell’Azienda USL 3 di Pistoia in collaborazione con OPTA (Organismo paritetico territoriale dell’artigianato) Pistoia e associazioni datoriali e sindacali – dal titolo Salute e sicurezza estetiste: indicazioni per la valutazione dei rischi secondo il modello delle procedure standardizzate.

La pubblicazione, che prende spunto dal documento ministeriale che definisce le procedure standardizzate cercando di adattarlo alle esigenze del comparto dell’estetica, è uno strumento

semplice ed efficace per il processo della valutazione dei rischi all’interno delle piccole imprese.

Anche se chiaramente

non esaurisce l’esame di tutti i rischi che si possono presentare e non definisce l’esito di tale processo, che deve essere verificato caso per caso.

Nell’introduzione del documento si evidenziano poi alcune problematiche spesso sottovalutate nel settore, soprattutto quelle legate alla postura o al sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, che potrebbero essere risolte con una più efficace organizzazione del lavoro. È infatti emerso che nella scelta degli arredi o nella progettazione del layout dei saloni, l’attenzione è rivolta soprattutto agli elementi estetici e al benessere del cliente, ciò induce spesso a trascurare la necessità di assumere posture corrette durante il lavoro. In questo scenario la prevenzione dei disturbi correlati al lavoro ha bisogno in primo luogo di una corretta valutazione dei rischi ai fini dell’individuazione e della conseguente diffusione di regole tecniche e/o procedurali che possano diventare un utile riferimento per i lavoratori del settore. Vengono poi sottolineati, tra gli altri, anche i rischi legato all’esposizione ad agenti biologici per gli operatori dei centri estetici.

Riguardo al sovraccarico biomeccanico dorso-lombare da posture incongrue e degli arti superiori da movimenti ripetuti sono necessari:

  • spazi di lavoro adeguati;
  • poltrone regolabili in altezza o postazioni differenziate in relazione all’altezza del cliente;
  • lettini regolabili in altezza o postazioni differenziate in relazione all’altezza e alla posizione dell’operatore;
  • uso di un tavolo di dimensioni adeguate e di una poltrona professionale dotata di rotelle e di un buon sostegno lombare (regolabile) per le attività di onicotecnica, manicure e pedicure;
  • utilizzare attrezzi ergonomici, con rivestimenti che garantiscano una presa migliore e di dimensioni adeguate alla grandezza della mano;
  • organizzare la rotazione tra gli operatori consentendo pause regolari;
  • informazione e formazione dei lavoratori.

Misure per l’esposizione a sostanze chimiche pericolose:

  • prediligere prodotti non classificati come pericolosi, dichiaratamente ipoallergenici;
  • quando si eseguono particolari fasi di lavorazione (ad esempio in caso di lunghi lavori di limatura delle unghie, uso di solventi per unghia nell’onicotecnica, uso di sostanze chimiche per la disinfezione) è necessario garantire una buona qualità dell’aria nell’ambiente attraverso un sufficiente ricambio dell’aria tramite ventilazione naturale o in alternativa prevedendo una postazione di lavoro con aspirazione localizzata (cappa aspirante o tavolo ad aspirazione integrata);
  • l’applicazione di cosmetici, coloranti, lozioni e l’uso di solventi per smalto devono avvenire in ambiti dove è assicurato un efficiente ricambio dell’aria;
  • gli operatori comunque devono operare con il viso alla maggior distanza possibile dal punto di applicazione;
  • rispettare le avvertenze riportate sulle confezioni dei prodotti cosmetici o le indicazioni delle schede dati di sicurezza fornite dal fabbricante dei prodotti chimici utilizzati;
  • assicurarsi che i prodotti abbiano coperchi a chiusura ermetica, e che vengano sempre richiusi e conservarli in contenitori adeguatamente etichettati in luogo opportuno, quali appositi armadietti;
  • informazione e formazione dei lavoratori”.

Inoltre come misure di protezione si indica che è bene utilizzare, ove possibile:

  • postazione di lavoro con aspirazione localizzata (cappa aspirante);
  • per l’onicotecnica deve essere previsto un sistema di aspirazione localizzata nella zona di trattamento delle unghie e applicazione delle resine (tavolo ad aspirazione integrata);
  • utilizzo di guanti conformi alla norma UNI EN 420;
  • preferire ai guanti in lattice l’utilizzo di guanti in vinile o nitrile, in quanto sono più resistenti agli strappi e alle punture, offrono una migliore protezione e non presentano fenomeni allergizzanti.

Misure per l’esposizione ad agenti biologici (contatto con liquidi biologici quali sangue, pus, sudore, sebo) e parassiti:

  • è opportuno informarsi in merito allo stato di salute ed eventuali patologie di rilievo, nel rispetto delle norme sul trattamento dei dati personali;
  • ispezionare visivamente e con i guanti lo stato di salute della cute dei clienti, verificando la presenza di ferite, tagli, strani arrossamenti, parassiti, micosi, ecc, al fine di evitare rischi di natura biologica;
  • utilizzare strumenti monouso, nel caso non fosse possibile, effettuare con massima cura la pulizia, la disinfezione e la sterilizzazione degli strumenti di lavoro, in particolare dopo ogni uso, lavare, disinfettare e sterilizzare le forbici, e tutti i materiali metallici utilizzati;
  • le apparecchiature elettromeccaniche e le attrezzature in genere sono tenute in buone condizioni igieniche in ogni loro parte;
  • ogni componente dell’apparecchiatura che ha un contatto diretto con l’utente, se non è monouso: è rimovibile in modo da poter essere sostituita dopo ogni prestazione e preliminarmente alla successiva utilizzazione; è sottoposta a trattamenti di lavaggio, di spazzolatura e di sterilizzazione/disinfezione secondo le procedure stabilite in rapporto al tipo di materiale in cui è realizzata;
  • cambiare, per ogni cliente, asciugamani e biancheria, che andranno opportunamente disinfettati, o usare materiale monouso;
  • è consigliata la vaccinazione contro malattie infettive trasmesse per via ematica (ad esempio epatite B);
  • informazione e formazione dei lavoratori;
  • come misura di protezione si accenna all’ utilizzo di guanti conformi alla norma UNI EN 420.

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