Relazione annuale INAIL: il bilancio del 2024 e le nuove sfide per la sicurezza sul lavoro

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fonte: INAIL


Stabili gli infortuni e i casi mortali denunciati. La fotografia scattata al 30 aprile 2025 mostra per il 2024 una sostanziale stabilità delle denunce di infortunio. L’aumento dello 0,4% rispetto all’anno precedente, da 590mila a 593mila casi, è imputabile alla componente degli studenti, le cui denunce hanno raggiunto quota 78mila, di cui 2.100 nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto), pari a circa il 10% in più dell’anno precedente, quando la copertura INAIL è stata estesa a tutte le attività di insegnamento-apprendimento, superando i limiti precedenti legati alle sole esercitazioni pratiche. Quelle relative ai lavoratori sono invece diminuite dell’1%, da 519mila a 515mila. I casi mortali denunciati sono stati 1.202, uno in più rispetto al 2023: in lieve calo tra i lavoratori (da 1.193 a 1.189), ma in aumento tra gli studenti (da 8 a 13, di cui uno nei Pcto).

Più di quattro decessi su 10 “fuori dall’azienda”. Prendendo in considerazione i soli casi occorsi ai lavoratori in senso stretto, che si differenziano da quelli degli studenti per contesti, dinamiche e caratteristiche, nel 2024 si conferma la contrazione degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro, ovvero nello svolgimento dell’attività lavorativa (-1,9%, da 421.533 a 413.517), mentre aumentano quelli in itinere, a cui la Relazione annuale dedica un focus di approfondimento, che sono tornati sui livelli pre-pandemia (+3,1%, da 97.939 a 101.000). La quota delle denunce degli infortuni avvenuti nel tragitto casa-lavoro è stata pari al 19,6% del totale, in costante crescita dal 2020. I casi “fuori dall’azienda” (avvenuti cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”) sono stati 117mila, pari al 22,8% del totale, il valore più elevato del quinquennio 2020-2024 sia in termini assoluti che di incidenza sul totale. I casi mortali in itinere sono aumentati del 10,2% (da 275 a 303), mentre quelli in occasione di lavoro sono diminuiti del 3,5% (da 918 a 886). Complessivamente il 42,3% dei decessi si è verificato “fuori dall’azienda”.

Per le malattie professionali il dato più alto degli ultimi 50 anni. Per quanto riguarda le patologie lavoro-correlate, le 88mila denunce del 2024, in crescita del 21,8% rispetto quasi 73mila del 2023, rappresentano il dato più elevato degli ultimi 50 anni. Gli incrementi registrati quasi ininterrottamente dal 2000, per effetto di una maggiore informazione in merito alle coperture assicurative e dell’ampliamento delle malattie riconoscibili, hanno avuto solo un’interruzione nel 2020 quando, a causa della pandemia da Covid-19, le patologie denunciate sono state circa 45mila. Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono stati circa 58mila, in aumento del 18,7% rispetto ai quasi 49mila del 2023. Per un singolo lavoratore afflitto da diverse patologie, infatti, possono essere protocollate più denunce.

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