fonte: Ministero del Lavoro
Incentivi all’occupazione giovanile e femminile: via libera agli esoneri contributivi per contratti stabili
Con la firma dei Ministri competenti, entra nella fase operativa l’attuazione degli incentivi all’assunzione dedicati a giovani under 35 e donne disoccupate, previsti dal Decreto Coesione. I due decreti, emanati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, definiscono in modo puntuale criteri e modalità per accedere agli esoneri contributivi totali in caso di assunzione a tempo indeterminato o trasformazione di contratti già in essere.
Nello specifico, si tratta di un supporto economico per le aziende che stabilizzano giovani che non hanno mai avuto un contratto a tempo indeterminato e donne che risultano prive di occupazione regolarmente retribuita. Il fine ultimo è rafforzare l’inclusione nel mercato del lavoro e sostenere l’occupazione stabile e di qualità, in linea con gli obiettivi del Programma “Giovani, donne, lavoro” 2021-2027.
Esonero contributivo: criteri e benefici per le imprese
Il beneficio può arrivare fino a 500 euro mensili per l’assunzione di giovani e fino a 650 euro mensili per l’assunzione di donne disoccupate da oltre 24 mesi, per una durata massima di 24 mesi. L’agevolazione è riconosciuta per assunzioni effettuate a partire dal 1° settembre 2024, su tutto il territorio nazionale.
Una distinzione importante riguarda le Zone Economiche Speciali (ZES) del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), dove l’incentivo è maggiorato e sottoposto alla preventiva autorizzazione della Commissione Europea, attesa entro il 31 gennaio 2025.
Grazie al confronto con le autorità europee, è stato possibile separare l’attivazione del bonus “ordinario” da quello specifico per le ZES, consentendo una partenza anticipata per i datori di lavoro privati del resto del Paese.
Un’occasione per promuovere la stabilità e la cultura della prevenzione
In un momento storico in cui il lavoro stabile si accompagna sempre più alla necessità di promuovere ambienti di lavoro sicuri e inclusivi, questi strumenti possono rappresentare un’occasione concreta per le aziende che vogliono investire su risorse giovani e competenti, creando percorsi professionali duraturi e rafforzando la cultura della prevenzione e della responsabilità sociale.