Defibrillatori in azienda: strumenti utili per la gestione delle emergenze cardiache

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fonte: INAIL


La presenza di defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) nei luoghi di lavoro è oggetto di crescente attenzione, sia sul piano normativo che nella pratica aziendale, in relazione alla gestione del rischio da arresto cardiaco. Secondo dati europei, questo evento rappresenta una delle principali cause di mortalità, spesso improvvisa e non preceduta da sintomi evidenti. In Italia, si stima che ogni anno si verifichino circa 60.000 decessi per arresto cardiaco improvviso.

L’efficacia del primo soccorso risulta significativamente aumentata se, accanto al massaggio cardiaco, viene utilizzato un defibrillatore entro i primi minuti dall’evento. In questo contesto, l’adozione di DAE nei luoghi di lavoro può contribuire a migliorare gli esiti dell’intervento in attesa dell’arrivo dei soccorsi sanitari.

La Legge 116/2021, pur non prevedendo un obbligo generalizzato per tutte le imprese, promuove l’installazione dei DAE in contesti aziendali con almeno 15 dipendenti o con elevata affluenza di persone. Inoltre, il modulo OT23 dell’INAIL prevede specifici incentivi per le aziende che dotano le proprie sedi di tali dispositivi e organizzano corsi di formazione per il personale secondo il protocollo BLS-D (Basic Life Support and Defibrillation).

L’utilizzo dei defibrillatori è supportato da comandi vocali e procedure guidate, che rendono l’impiego accessibile anche a operatori non sanitari, a condizione che abbiano ricevuto un’adeguata preparazione. In tal senso, la formazione gioca un ruolo determinante. Il DM 388/2003 già stabilisce l’obbligo formativo in tema di rianimazione cardio-polmonare per gli addetti al primo soccorso, ma l’integrazione con moduli BLS-D specifici può migliorare ulteriormente l’efficacia delle misure aziendali di gestione dell’emergenza.

L’adozione di DAE, combinata alla formazione del personale, si configura dunque come una misura di prevenzione coerente con l’evoluzione della cultura della sicurezza, con possibili benefici anche in termini di responsabilità sociale e riduzione del rischio residuo.

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