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Un quaderno della Fondazione Marco Biagi sui disturbi muscolo-scheletrici

disturbi muscoloscheletrici

Fonte: Fondazione Marco Biagi


I disturbi muscolo-scheletrici (DMS)

si caratterizzano, insieme allo stress lavoro-correlato, come le maggiori patologie del nuovo modo di produzione.

E se a livello europeo

il 60% delle malattie professionali è riconducibile a DMS, al secondo posto troviamo malattie da stress e il trend crescente di queste patologie sembra inarrestabile.

In Italia poi, negli ultimi anni, si è registrato

un andamento esponenziale dei DMS, quasi certamente legato alla nuova tabellazione Inail varata nel 2008. Fatto che ha finalmente permesso l’emersione del fenomeno in linea con le tendenze europee.

Presentiamo il quaderno della Fondazione Marco Biagi, pubblicato nel 2017 con il titolo Disturbi muscolo-scheletrici e lavoro: una mappatura critica e a cura di Livia Di Stefano e Dario Fontana.

L’obiettivo del progetto è innanzitutto quello di sviluppare una metodologia d’analisi che consenta di

disvelare parzialmente le dinamiche che sottendono le denunce e i riconoscimenti, permettendo di dire qualcosa in più sull’andamento dei DMS in Italia.

E la chiave per lo sviluppo di tale metodologia è stata

individuata nell’analisi dei differenziali territoriali, in particolare provinciali e di settore produttivo.

Tale approccio è stato in grado

sia di rivelare aspetti ancora non messi in luce, sia di approfondire l’indagine di quelli già evidenziati in letteratura. Una complessità che restituisce nel suo insieme un fenomeno DMS sottostimato anche in Italia, in cui le differenze territoriali svolgono un ruolo distorsivo maggiore di quello logicamente atteso dei settori produttivi.

Ci soffermiamo in particolare su alcune definizioni e dati – forniti nel primo capitolo (“L’era dei disturbi muscolo-scheletrici”) del Quaderno – che ci permettono di comprendere l’entità e la complessità delle malattie professionali da DMS.

Partiamo dalla definizione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per cui i disturbi muscolo-scheletrici sono ‘problemi di salute dell’apparato locomotore, in particolare a livello di muscoli, tendini, scheletro, cartilagine, legamenti e nervi’ (OMS 2004). In questo senso i DMS possono essere descritti

come un eterogeneo e complesso gruppo di disturbi e patologie che interessano diverse parti del corpo. Il gruppo di malattie in questione si caratterizza per tre principali tipi di alterazioni, ai tendini, ai nervi e neurovascolari e richiama prevalentemente processi meccanici e fisiologici.

Inoltre i processi meccanici derivano

dall’uso ripetuto e prolungato dei tessuti conseguente alle richieste di forza e, più in generale, a stress meccanici. L’eventuale alterazione dei tessuti può interferire a sua volta con i processi fisiologici di base e provocare impedimenti nell’attività motoria.

Infine oltre alle localizzazioni più frequenti negli arti superiori, “anche il rachide e gli arti inferiori sono zone interessate” dai disturbi.

Secondo il progetto Fit For Work ‘entro il 2020, le patologie muscoloscheletriche avranno, a livello globale, la priorità tra le malattie nocive non trasmissibili per il loro impatto significativo sulla morbilità, co-morbilità, perdita di produttività, disuguaglianze sanitarie ed esclusione sociale’.

Questi sono alcuni dati sommari forniti dal progetto (FFW 2017) sui DMS:

  • “il 21,3% di disabilità in tutto il mondo sono dovute a patologie muscolo-scheletriche;
  • è il quarto fattore a livello mondiale di impatto sulla salute delle popolazioni;
  • è la seconda maggiore causa di disabilità tutto il mondo;
  • la principale singola causa di disabilità è il dolore alla schiena;
  • oltre 44 milioni di lavoratori delle EU (quasi 1 su 6) hanno DMS causati dal proprio lavoro;
  • queste condizioni pesano per metà delle assenze dal lavoro e per il 60% di inabilità permanente sul lavoro”.

Si ricordano poi le statistiche europee più approfondite sulle malattie professionali che risalgono al rapporto “Health and safety at work in Europe” (Eurostat 2010) e che

disegnavano già sette anni fa un quadro preoccupante. In Europa circa il 60% delle malattie professionali è riconducibile a DMS e al secondo posto si trovano le patologie da stress lavoro-correlato.

Riportiamo dal documento una tabella, relativa all’andamento principali malattie professionali per settore e per anno, dove si può vedere

come il trend di queste malattie sia in aumento (dal 1999 al 2007 anno della rilevazione) e colpisca in modo trasversale tutti i settori professionali.

Per chi volesse andare alla lettura del documento allegato, ne riportiamo l’indice:

Introduzione
Capitolo I – L’era dei disturbi muscolo-scheletrici
Capitolo II – La denuncia assicurativa come fenomeno oggetto di studio
Capitolo III – Il dataset delle denunce da disturbi muscolo-scheletrici
Capitolo IV – Analisi del fenomeno della denuncia e dei riconoscimenti
Capitolo V – Il quadro istituzionale e la scelta del dataset
Capitolo VI – L’analisi statistica del fenomeno “denuncia”

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