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Prevenire il cancro correlato al lavoro

cancro lavoro correlato

Da oltre 20 anni, il 4 febbraio viene celebrata la giornata mondiale della lotta contro il cancro. Anche quest’anno in quella data è stato rinnovato l’impegno nella lotta contro il cancro lavoro correlato.

Il cancro legato al lavoro rimane la più grande sfida per la salute sul lavoro in Europa. 120.000 casi di cancro si verificano ogni anno a causa dell’esposizione a sostanze cancerogene sul lavoro.
(Eu-Osha)

Si stima che il cancro sia la principale causa di decessi correlati al lavoro nell’UE.
(Eu-Osha)

Il cancro rappresenta circa il 53% di tutti i decessi correlati al lavoro nell’UE e in altri paesi sviluppati.
(Eu-Osha)

L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro è tra i promotori di un vasto movimento di sensibilizzazione che vede impegnati soggetti istituzionali e parti sociali a livello comunitario.

Il percorso di promozione e adesione  al movimento di sensibilizzazione

Il 25 maggio 2016, sei organizzazioni europee hanno firmato un patto impegnandosi,  in un regime di azione volontaria, per promuovere la sensibilizzazione in merito ai  rischi derivanti dalle esposizioni a agenti cancerogeni sul luogo di lavoro e scambiando buone pratiche:

  • Ministero federale austriaco del lavoro, degli affari sociali e della protezione dei consumatori
  • BusinessEurope  (datori di lavoro europei)
  • Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha)
  • Commissione europea
  • La Confederazione europea dei sindacati
  • Ministero olandese degli affari sociali e dell’occupazione

Il Patto è stato rinnovato il 28 novembre 2019 ed è stato firmato anche dal Ministero finlandese degli affari sociali e della salute  e dal Ministero federale tedesco del lavoro e degli affari sociali.
I firmatari del Patto hanno elaborato una tabella di marcia ed invitano gli Stati membri, le parti sociali, le società, gli organismi di ricerca e altre organizzazioni in Europa (e anche oltre) a partecipare.

Alcuni elementi del  “Patto”
  • Fornire ai datori di lavoro informazioni sui valori limite ed innalzare la consapevolezza di  datori di lavoro e lavoratori  sui rischi di esposizione agli agenti cancerogeni, in particolare nelle piccole e medie imprese (PMI)
  • Fornire informazioni ai datori di lavoro sui metodi di valutazione del rischio e sulle possibili misure di gestione del rischio.
  • Facilitare l’apprendimento da parte dei datori di lavoro e dei dipendenti delle buone pratiche esistenti.  In vari Stati membri sono disponibili buone pratiche concrete relative ad es. alla valutazione del rischio (quali  approcci settoriali, misure tecniche…),  materiali relativi alla cultura aziendale e al comportamento.
  • Raccogliere, descrivere e rendere accessibili una serie di buone pratiche specifiche ed economiche, realizzabili per le PMI, in relazione a particolari sostanze cancerogene.
  • Far si che lo scambio di  informazioni sia  di stimolo in termini di  innovazione dei  processi produttivi e, ove possibile, sostituzione delle sostanze cancerogene quando sono disponibili sostanze alternative sicure.
  • Gli Stati membri e le organizzazioni saranno incoraggiati ad assumere un ruolo di tutoraggio o di partenariato guidando una parte specifica delle azioni promosse,  ad esempio in merito a un gruppo specifico di agenti cancerogeni o un settore particolare.

L’Agenzia europea si fa in particolare promotrice di una “Indagine in ambito comunitario  relativa all’esposizione dei lavoratori a fattori di rischio che possono causare il cancro”.

Il sondaggio è finalizzato a raccogliere “dati completi sull’esposizione dei lavoratori”  con l’obiettivo di:

  • indirizzare meglio le campagne di sensibilizzazione e le misure preventive
  • e contribuire all’elaborazione di politiche basate sull’evidenza.
Indagine in ambito comunitario  relativa all’esposizione dei lavoratori a fattori di rischio che possono causare il cancro

Per misure politiche efficaci e basate su prove volte a ridurre l’esposizione agli agenti cancerogeni, i dati affidabili sull’esposizione professionale dei lavoratori sono un prerequisito importante.
In questo contesto, Eu-Osha ha lanciato uno “Studio di fattibilità sullo sviluppo di un’indagine telefonica assistita da computer per stimare l’esposizione dei lavoratori alle sostanze cancerogene nell’UE”.

Lo scopo dello studio è valutare fino a che punto un’indagine tra i lavoratori potrebbe migliorare le conoscenze sull’esposizione agli agenti cancerogeni sul luogo di lavoro e indagare quali passi preparatori sarebbero necessari per eseguire tale indagine nell’UE.

Sono state proposte le seguenti cinque domande di ricerca (RQ) che verranno utilizzate nel Rapporto:

  • RQ1: complementarità dell’indagine con fonti esistenti sull’esposizione a sostanze cancerogene
  • RQ 2: disponibilità a livello UE delle informazioni richieste per eseguire il sondaggio
  • RQ 3: livello raggiungibile di affidabilità
  • RQ 4: comparabilità dei risultati tra paesi e nel tempo
  • RQ 5: lavori preparatori necessari per l’attuazione del sondaggio
Tipi di agenti considerati per lo studio

L’ Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) classifica le sostanze cancerogene in cinque gruppi. Le categorie IARC forniscono un orientamento per quanto riguarda la probabilità che un agente contribuisca al cancro , riflettendo lo stato attuale delle conoscenze scientifiche:

  • gruppo 1: cancerogeno per l’uomo
  • gruppo 2A: probabilmente cancerogeno per l’uomo
  • gruppo 2B: possibilmente cancerogeno per l’uomo
  • gruppo 3: non classificabile per la sua cancerogenicità per l’uomo
  • gruppo 4: probabilmente non cancerogeno per l’uomo.

Per lo Studio di fattibilità e un possibile Sondaggio sull’esposizione dei lavoratori, saranno considerati solo gli agenti dei gruppi IARC 1 e 2A . Per i restanti gruppi IARC, al momento non ci sono prove sufficienti per quanto riguarda il loro potenziale cancerogeno.

Non tutti i rischi di cancro derivano da sostanze. Esistono diversi fattori di rischio per l’esposizione professionale agli agenti cancerogeni . Si possono distinguere i seguenti gruppi principali di agenti cancerogeni:

  • gas (ad esempio formaldeide)
  • liquidi (ad esempio tricloroetilene, oli minerali, tinture per capelli)
  • solidi, comprese polveri e fibre (ad esempio silice respirabile, polvere di legno, amianto,  piombo, bitume)
  • fumi (ad esempio gas di scarico diesel, fumi di saldatura )
  • pesticidi (ad esempio DDT)
  • prodotti farmaceutici
  • fattori biologici (ad esempio batteri, virus, alcuni tipi di funghi)
  • fattori fisici (ad esempio raggi X, radiazione solare, fattori ergonomici come il lavoro sedentario)
  • altri fattori (ad esempio il lavoro a turni che coinvolge l’interruzione circadiana, l’obesità legata allo stress, il bere).

Ad oggi nessuna Istituzione italiana ha aderito al Patto volontario di azioni contro il cancro correlato al lavoro, ci auguriamo che i Ministeri competenti, ma anche le istituzioni regionali,  colmino questa grave lacuna e aderiscano all’invito dei firmatari del Patto contribuendo con il patrimonio di conoscenze ed esperienze nazionali.  

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