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L’uomo diventa “cyborg”: un esoscheletro “light” per alleviare la fatica

L’incontro che si è tenuto al Cnr di Genova, e che ha avuto focus di grande interesse dedicati al rapporto tra IoT ed efficienza energetica e ambientale, ma anche alle tematiche della cybersecurity, è stata anche l’occasione per presentare un progetto concreto di esoscheletro, frutto delle competenze avanzate e trasversali di IUVO, spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, su cui hanno investito Comau ed Össur, nato all’interno dello HUMANufacturing Innovation Center Comau di Pontedera.

Jacopo Baldoni, Product Development di Comau, ha, infatti, presentato il progetto di esoscheletro di arto superiore che, a breve, sarà disponibile sul mercato.

Nella fabbrica del futuro i lavoratori avranno bisogno di avere sempre più sostegno per lavorare – ha spiegato Baldoni – e l’esoscheletro è un dispositivo indossabile che lavora con la persona e non al posto del lavoratore. Un esoscheletro per il lavoro – quindi, riesce a dare supporto e a diminuire la fatica nel task quotidiano permettendo, tra l’altro, di diminuire i problemi ergonomici.
Il target utilizzato in questo progetto è stato quello dei lavoratori che operano per lungo tempo con le mani alzate e compiono gesti ripetitivi, come quelli dell’automotive che lavorano sul sottoscocca, nelle operazioni che vanno dalla sigillatura all’assemblaggio. “Abbiamo elaborato un esoscheletro passivo per gli arti superiori che permette di generare una coppia massima in altezza ma adattabile e che lascia liberi gli arti. Per adesso stiamo ancora effettuando test in clinica, per avere dati medici, e stiamo operando per ottenere le certificazioni adeguate ma pensiamo di poter arrivare presto al lancio del prodotto.

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